L'Europa dei bamboccioni non esiste più
Un sondaggio tra le nuove generazioni dei paesi dell'Ue dimostra che i giovani di oggi vogliono mettersi in gioco per riprendere in mano il proprio futuro trasformando le difficoltà in occasioni di crescita
Il 9 maggio 2019 l'Osservatorio Giovani Politica e Futuro di Viacom International Media Networks Italia e MTV ha intervistato oltre 1000 ragazzi italiani e 10000 europei tra i 18 e 34 anni.
Ciò che è emerso è che quest'ultimi non sono dei fannulloni come erano stati definiti in precedenza, ma una generazione che vuole mettersi in gioco per riprendere in mano il proprio futuro e giocare un ruolo nella società, trasformando le difficoltà in occasioni di crescita.
Ciò che caratterizza questi giovani sono l'intraprendenza, l'audacia e la determinazione che permettono loro di cercare una soluzione alle diverse problematiche piuttosto che aspettare che qualcuno gliela proponga.
Il 48 per cento di loro crede che la propria condizione migliorerà grazie alle loro capacità; l'11 per cento che sarà fondamentale l'aiuto della famiglia, e il 7 per cento che saranno invece le istituzioni a migliorare la situazione attuale. In conclusione sono 9 su 10 i ragazzi che credono che per farcela debbano impegnarsi in prima persona mettendosi in gioco.
Per quanto riguarda il nostro paese invece i ragazzi italiani risultano più informati rispetto ai loro coetanei europei tanto che l'83 per cento dichiarava di essere a conoscenza delle imminenti elezioni europee del 26 maggio; il 75 per cento la percentuale di quelli che sarebbero andati a votare; il 18 per cento gli indecisi, mentre solo il 7 per cento era intenzionato a non votare.
Sempre i ragazzi italiani sentono il bisogno di uscire dai propri limiti, territoriali e non, studiando all'estero, facendo esperienze di valore e creando una propria impresa. L'imprenditorialità, infatti, è vista come una strategia per costruire il proprio futuro ed essere indipendente.
Questo articolo fa parte del progetto di alternanza scuola-lavoro che il Foglio ha attivato con l'Istituto Sant'Anna Giulia Falletti di Barolo ed è stato scritto da Camilla Campita, Beatrice Tabacco, Anna Paola Valensise.
generazione ansiosa