Senza editore, senza biblioteche, senza casa, senza premi, senza soldi e in aula. Così finisca lo “scrittore pedofilo”
Roma. E’ una donna, la direttrice del settimanale Marianne Natacha Polony, a fustigare un po’ l’ipocrisia della vicenda: “L’ambiente letterario francese sembra essere diventato la scena privilegiata dell’indignazione organizzata delle gang. Nella monotonia della stagione delle vacanze e delle lunghe passeggiate, l’affaire Matzneff ha risvegliato dal torpore invernale. Tutta la macchina è in movimento, interviste, denunce, scuse pubbliche, non si risparmia nulla. La maggior parte della sinistra si scusa pietosamente. Altri la fanno franca, spiegando che non è l’epoca o il sinistrismo culturale da biasimare, ma il ‘patriarcato’”.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE