Non fidatevi dei salutisti, specie se influencer. Nella maggior parte dei casi sono untori, portatori, sani o insani, consapevoli o inconsapevoli, di ortoressia nervosa, un disturbo alimentare insidioso perché complicato da diagnosticare, e anche soltanto da individuare, tanto felici e belli appaiono coloro che ne soffrono – anche loro il più delle volte senza rendersene conto. L’ortoressico sviluppa un’ossessione maniacale per il mangiar salubre e, insieme, per l’esercizio fisico. E’ un fondamentalista dell’agghiacciante combinazione dieta&palestra, cui i normali si dedicano un paio di volte l’anno e lui per una vita intera. D’ortoressia non si muore ma si vive male, danneggiati, malnutriti, sociopatici, nevrotici, praticamente feriti a morte. Instagram è la piattaforma sulla quale gli ortoressici si radicalizzano e fanno proseliti. Un hashtag che non registra cali ma sempre e solo incrementi è #fitspiration: ieri la Bbc riportava che è stato usato 17,9 milioni di volte. Gli influencer di fitness, quelli che ti dicono come dimagrire, tonificare, mangiare, bere, svegliarti, essere Jane Fonda, hanno 13 milioni di seguaci. Uno studio del 2017 dell’Ucl ha rilevato che la piattaforma virtuale che più indirizza verso l’ortoressia è Instagram – e tanto basta a garantire la sopravvivenza del social ben oltre le aspettative di chi saluta ogni decremento degli accessi come inarrestabile tramonto, perché se presto o tardi ci stancheremo dei Ferragnez, è più improbabile che ci stancheremo di cercare i guru del vivere bene, a lungo, magrissimi e bellissimi.
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