Brutti stronzi, sembra dire Stefano Benni, vi siete permessi di sospendere la generosa ansia apocalittica, il nostro quotidiano saluto e insulto al sole, in favore di paure così volgari, insidiose ma banali
Stefano Benni è incazzato. Ha inventato la pastarella un po’ rafferma del bancone del bar, la “Luisona”, per quanto mi riguarda il suo solo oggetto letterario commestibile, e solo per questo andrebbe lodato. Ma è sbottato su Repubblica, lo stesso giorno in cui mi ero permesso di dire che il negazionista climatico è un affermazionista pandemico, perché il ghiacciaio in poltiglia o l’incendio devastatore li vede troppo, e l’innominabile virus lo vedrebbe semmai solo al microscopio, ma si presenta come gocciolina con effetti subdoli e tremendamente reali, un chiaro segno di superiorità del Corona su tutto e su tutti, per dire: strano (così ha scritto Benni risentito), come mai nessuno ha collegato la pandemia al riscaldamento globale?
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE