Da Berlusconi ai Ferragnez. Chi si è mobilitato contro il coronavirus
L'ex premier ha donato 10 milioni alla Lombardia per aprire l'ospedale alla Fiera di Milano. Mentre la raccolta fondi per il San Raffaele ha superato i 4 milioni in una settimana
L’emergenza sanitaria correlata al diffondersi del nuovo coronavirus in Italia ha prodotto, tra le altre cose, un rinnovato interesse per la raccolta fondi, una qualche forma di beneficenza e di supporto finanziario che privati cittadini, personalità note e aziende più o meno grandi hanno voluto devolvere alle istituzioni sanitarie più direttamente coinvolte in queste settimane.
La testimonianza di vicinanza più recente è arrivata da Silvio Berlusconi, che in queste ore ha deciso di destinare 10 milioni di euro alla Regione Lombardia per l’allestimento del reparto da 400 posti letto di terapia intensiva in una struttura provvisoria all’interno della Fiera di Milano. E il mondo in cui l’ex premier si è mosso per anni, quello del calcio, è stato uno dei primi a fare la sua parte. Se stanziamenti sono arrivati dalla generalità dei club italiani, anche i presidenti delle squadre si sono mossi in prima persona: il presidente dell’Inter, Steven Zhang, ha deciso di donare 100 mila euro al dipartimento di Scienze biomediche e cliniche “Luigi Sacco” di Milano. Così come Andrea Agnelli, presidente della Juventus, ha fatto una donazione di oltre 300 mila euro agli ospedali piemontesi. Il presidente della Roma, James Pallotta, ha invece deciso di finanziare l’ospedale Spallanzani di Roma con oltre 50 mila euro e con la fondazione Roma Cares ha lanciato una raccolta fondi per l’acquisto di mascherine.
Tra le celebrità, ovviamente il caso più noto è quello della raccolta fondi organizzata da Chiara Ferragni e Fedez. Lanciata il 9 marzo sulla piattaforma Gofundme, nel giro di una settimana ha raccolto oltre 4 milioni di euro che serviranno a trasformare le tensostrutture in cui solitamente si svolge l’attività sportiva al San Raffaele di Milano in un nuovo reparto di terapia intensiva. Tra i donatori, oltre alla maggioranza di piccoli contributori, ci sono anche alcune personalità note che hanno preferito rimanere anonime.
Sono scesi in campo anche i grandi gruppi bancari. Intesa San Paolo, per esempio, ha stanziato circa 100 milioni di euro per raddoppiare il numero dei trattamenti e dei macchinari di terapia intensiva. Unicredit attraverso la sua fondazione ha già donato oltre 2 milioni di euro alla Protezione civile. Banca Mediolanum ha lanciato una raccolta fondi per l’Ospedale Sacco di Milano, così come Mediobanca, che ha finanziato il nosocomio lombardo con circa 100 mila euro. Tra i privati, poi, si segnala lo stanziamento di 500 mila euro che il fondo Algebris ha destinato all’Ospedale Sacco e al Policlinico di Milano.
generazione ansiosa