Roma. Gli uomini non cambiano ma il mondo sì, in un lampo, e quello che faceva bene prende a far male, il buono diventa pericoloso. L’invito a non farci cambiare da questo stronzo vermetto è durato lo spazio di qualche mattino, e ora sappiamo che, invece, miglioreremo, peggioreremo, molte cose non torneranno più com’erano, altre non torneranno affatto, altre ancora resusciteranno. La buona educazione, per esempio. E un’idea alta della connessione come condizione umana. “Quello che dobbiamo imparare, da questi giorni, è che l’altro esiste e possiamo nuocergli senza rendercene conto”, dice al Foglio Irene Soave, giornalista del Corriere della Sera, esperta di galateo (ne ha anche scritto da poco uno per Bompiani, imperdibile). E di galateo, cioè regole del buon vivere, magari del vivere e basta, abbiamo bisogno adesso per orientarci in questa transizione e usarla per conoscerci, per prepararci a quello che verrà o, più semplicemente, per non consentirle di farci a pezzi.
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