Le attrici di Hollywood si “picchiano” su Instagram. Sicuri sia solo finzione?

Zoë Bell lancia una challenge tra le attrici di Hollywood che fingono una mega rissa per “prendere a calci la noia del lockdown”. Ma a volte la fiction, soprattutto se benfatta, cela un pericolo: dire una cosa diversa dalle intenzioni per cui si è prodotta

Jessica Quacquarelli

Al direttore,

è rissa tra le attrici di Hollywood. Alcune delle donne più ammirate e famose del pianeta si prendono a calci, pugni e bastonate in un video postato su Instagram, della durata di 5 minuti abbondanti, compresi titoli di coda (e per chi si occupa di cinema sa quanto possono essere lunghi 5 minuti…). Tranquilli però, è tutta finzione! Le attrici si menano per scherzo, per “prendere a calci la noia del lockdown”, come scrive l’attrice e stunt Zoë Bell, nota controfigura, che ha ideato la clip e ha riunito le attrici in questa sequenza di botte, girate e montate magistralmente, tanto da sembrare vere.

Insomma, è tutto un gioco tra attrici annoiate. Ma è davvero solo questo?

 

Le reazioni al video sono le più diverse. Chi ammira la tanta maestria con cui è stato girato, chi elogia l’operazione tutta al femminile, chi lo giudica una sciocchezza senza senso (e magari dopo averlo visto è più annoiato di prima), chi invece -pochi forse-ci vede il racconto di una violenza, disturbante perché “fatta per scherzo” e, occorre dirlo, disturbante perché ad alzare le mani sono proprio le donne.

Chi vive di cinema, e quindi per vivere di fatto produce “finzione”, sa che esiste un patto con gli spettatori. Si chiede a chi guarda di credere che sia vero quello che stanno guardando, di dimenticarsi che quello che hanno davanti “è solo finzione”. Il cinema, come tutte le storie, non potrebbero esistere altrimenti. Ma tutti quelli che fanno cinema sanno anche quanto la finzione può trasmettere alcune cose con una verità più immediata di quanto a volte non appare così chiaramente dalla realtà stessa.

In questo, la finzione, soprattutto se benfatta, cela a volte un pericolo: quello di dire una cosa diversa dalle intenzioni per cui si è prodotta.

 

È l’esempio clamoroso del Padrino, indiscusso capolavoro della storia del cinema. Nessuno degli autori, tanto meno il suo leggendario regista Francis Ford Coppola, aveva forse intenzione di farne un’apologia della mafia. Nella realtà però tra gli spettatori c’era anche la criminalità organizzata, che nella pellicola si immedesimò in maniera del tutto inaspettata, considerando anche quanto la mafia americana avesse cercato di osteggiare l’inizio delle riprese del film.

Ci si chiede quindi se qualcuna di queste attrici, che si sono tanto divertite a partecipare a questo video, mettendo a disposizione il loro indiscusso grande talento, si sia chiesta, anche solo per un secondo, chi sarebbero state le persone che avrebbero visto il loro gioco “innocente”.

 

Quante persone al mondo guardano alle loro azioni, con grande ammirazione? Quante donne e ragazze si immedesimano nei personaggi che interpretano sul grande schermo? Quante tra noi, almeno una volta nella vita, hanno desiderato essere come loro?

Da grande appassionata di cinema e da giovane donna che prova a lavorarci, con un ruolo sicuramente di responsabilità non paragonabile, la mia reazione davanti al video è di profonda delusione, per il fatto che alcune delle mie eroine, donne che mi hanno fatto emozionare con i personaggi che hanno interpretato, e che hanno la possibilità di proporre cose belle e buone, accettino, per un gioco, di prestarsi ad una rappresentazione così gratuita di violenza.

Mi chiedo se questo gioco, fatto da star così seguite e amate da milioni di persone al mondo, non sarà presto oggetto di emulazione da parte di ragazzine o ragazzini annoiati dal lockdown, costretti a stare a casa per via delle scuole chiuse. O perché no, anche da parte di donne e uomini più grandi…

La mia fiducia nell’intelligenza e nel buon cuore degli spettatori mi fa però sperare davvero di essere inutilmente drastica.

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