Divorziati, disgiunti, solinghi, profondissimi, quieti, essenziali, concreti, romantici, responsabili, gentili, caldi, rispettosi. Così immaginavamo che saremmo diventati, a clausura finita e pandemia domata o almeno ridotta a epidemia, quando stavamo in casa come clarisse e potevamo uscire soltanto come certosini, poche ore di spaziatura a settimana in tutto, entro un certo raggio di metri dal portone, a meno che per comprovate esigenze lavorative non fossimo richiesti altrove, dove la vita sempre è. Dicevamo che l’isolamento, comunque lo stessimo trascorrendo – in famiglia tradizionale, ristretta, allargata, mononucleare, bipolare – ci avrebbe fornito una complessa, rigenerante, disintossicante educazione sentimentale, e tanto ne eravamo convinti che ci allenavamo, scrivendo agli amanti passati, trapassati, remoti, oppure a quelli soltanto sognati, agognati distrattamente, infittendo l’agenda della fase 2 di appuntamenti con semiconosciuti o proprio sconosciuti. Traboccavamo di propositi, desideri, voglie, rivoluzioni. Volevamo tutto, tutti, anche i vicini di casa. Non vedevamo l’ora di mettere fiori nei nostri cannoni. Ci dicevamo, con grande divertimento e soddisfazione, che tutte le rassicuranti noiose autoctone alle quali eravamo state preferite, specie da certi neo femministi figli di alcuni audaci in tasca l’Unità, sarebbero state abbandonate, mollate a fine quarantena o forse addirittura prima, e ce le saremmo ritrovate, sole e tetre, spoglie e disadorne, per niente competitive, a vagolare su Tinder, proprio loro che prima del virus se ne dicevano schifate essendo persone salde, forse pure all’antica e con un certo orgoglio, ma ormai irrimediabilmente in ritardo, poiché nel mondo rieducato dal Covid su Tinder immaginavamo che ci si sarebbe scambiati informazioni, si sarebbero preparate sommosse internazionali contro il patriarcato e certi regimi oppressivi. D’altronde, quando la pandemia non era ancora pandemia ma l’Oms diceva che probabilmente lo sarebbe diventata, e tutti volevamo sapere di più dai cinesi che però non dicevano molto, e infatti la rabbia e il sospetto contro di loro aumentavano, certi americani avevano trovato la maniera di intercettare i cittadini di Wuhan su Tinder, che pure laggiù è bandito, e avevano domandato loro come fosse davvero la situazione, scoprendo peraltro che i cittadini di Wuhan stavano facendo lo stesso, avevano trovato un modo per usare Tinder, aggirando le restrizioni di Pechino, e chiedevano agli occidentali se quello che raccontava loro il governo combaciasse con quello che il resto del mondo sapeva.
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