I Washington Redskins, una delle squadre storiche del football americano, potrebbero cambiare nome per non offendere i “pellerossa” e accontentare gli sponsor (tra i quali peraltro non risultano nativi americani, ma FedEx, sostenuta da Nike). E’ come se il Cagliari si facesse ridisegnare il logo con i quattro mori bendati dalla United Colors of Benetton, i Chicago Bulls si ribattezzassero Chicago Bovines per evitare discriminazioni di genere e la Juventus diventasse Juventus et Senectus, per non offendere gli anziani. In realtà, la questione è più seria. Il qualunquista che è in me, e in tutti voi, tende a ignorare la forza culturale dei simboli e le sottigliezze politiche del linguaggio. Il fatto è che in tempi normali i vivi lottano per migliorare il futuro, non per abbellire il passato. Dal nome dei Washington Redskins alla cancellazione di “Via col vento” dal catalogo Hbo, dal restyling delle confezioni del riso Uncle Ben’s e dello sciroppo d’acero Antie Jemina, fino alla statua di Montanelli – è sempre più chiaro che lo scontro politico si gioca in gran parte sul terreno della storia.
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