Non so, magari è un'impressione. Però a sentire i ragionamenti intorno all'orso M49, si notano alcune argomentazioni poco convincenti. Viva la vita, si dice, anche via twitter e in veste istituzionale, viva l'Orso e in chiosa, un po' in silenzio, si sussurra: abbasso l'uomo. La libertà dell'Orso sembra, dunque, in contrasto con quella dell'uomo, e questo perché, in sintesi, l'uomo è un problema. Ha rovinato questo splendido puntino blu, pieno di orsi. Soprattutto ha sempre avuto la tendenza ad addomesticare alcune specie, dimostrando ancora una volta la sua arroganza, nonché l'istinto predatorio. Quindi, lupi selvaggi che si trasformano in cani e via con la lunga sequela di disastri. E qui arriva l'impressione: non è che questo modo di ragionare nasconda una palese ignoranza delle dinamiche che governano il mondo naturale? La difficoltà a cogliere queste dinamiche (eppure abbondano documentari in questo senso) genera la solita idealizzazione della natura: un mondo perfetto, libero dalla violenza, dove agnelli e lupi si parlano. I carnivori hanno i denti sì, ma non li usano. Gli insetti e patogeni non predano le piante (togliendo nutrimento a noi), dove non esistono rapporti parassitari e insomma, il pesce grosso non mangia il pesce piccolo. Roba che sappiamo, a tutt'oggi, si sta diffondendo in alcuni benestanti paesi occidentali, contribuendo a questa visione disneyana della nostra vita.
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