“Essere ragazzi è tenere aperto l’oblò della speranza anche se il mare è cattivo”. Enrico Vanzina racconta la Roma in vacanza di calciatori e soubrette, quella dei suoi film. Le accuse alla movida e quei vecchi che fanno un po' rabbia e un po' tenerezza
“Negli ultimi anni i vecchi sono diventati la maggioranza. E l’ago della bilancia dell’atavica lotta generazionale si è spostato verso la parte più anziana della popolazione”. Il quadro che Enrico Vanzina – scrittore, sceneggiatore, regista, produttore e giornalista, classe 1949 – traccia è un quadro preciso, anche se avvolto da una fitta coltre di dubbi e di incertezze. Nei suoi film, da “Sapore di mare” diretto del fratello Carlo fino al più recente “Sotto il sole di Riccione” distribuito da Netflix, c’è un ritratto intelligente e soprattutto sincero di quella che è la realtà. “I giovani, oggi, sono stati messi all’angolo. E l’opinione pubblica si è polarizzata unicamente su quello che dicono i più grandi”.
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