I maschi, nella primavera trascorsa, me li ricordo soprattutto in fila. Si riversavano per strada, davanti agli esercizi commerciali, con l’aria cocciuta e svagata di Fred Flinstone che fuoriesce dalla caverna. Tanto tenero e balzano era il loro ostinato impegno nel sentirsi investiti dall’obbligo di procacciare il necessario che veniva voglia di regalar loro due sacchi di pelle di dinosauro a testa invece delle sportine in tela, e di pedinarli incantate per seguirne le fantastiche avventure nel mondo. Se dovessi dire come le donne hanno vissuto la clausura, comincerei parlando degli uomini.
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