La pandemia ha fatto esplodere il nostro dio del massacro. Adesso però è tutto più nitido. In questo stato di urgenza, ci legittimiamo a essere noi stessi, senza fare sconti, poco inclini alle mediazioni
Il terrore per la pandemia di Covid-19 ridisegna la mappa dei nostri rapporti con gli altri. Nella cornice di una prossemica stravolta, bloccata, attualmente e probabilmente a lungo solo virtuale, ci troviamo a scoprire tante cose dei nostri scambi col mondo. In queste lunghissime ultime settimane passate confinati in casa si sono, per ognuno, riconfigurate possibilità di relazioni: antichi affetti si sono risvegliati, ricchi di sintonie nuove, così come distanze e rotture si sono definite con chirurgica precisione. Gli altri come individui da temere, gli altri da tenere a distanza di sicurezza. Complicarsi massimo dei rapporti umani, ma anche loro reciso semplificarsi (spezzarsi): qualcosa che si è innestato su un terreno che era già concimato, pronto, perché già danneggiato.
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