Un altro lockdown no, non ce la faccio, non me lo merito. Fare il pane in casa non fa più ridere. Quando tutto sarà finito torniamo ad assembrarci, l’assembramento fa la forza
Andiamo al ristorante finché siamo in tempo. Si valutano nuovi divieti, nuove serrate, nuove afflizioni. Ci metteranno la catena corta, me lo sento. Chi allarma, chi relativizza coi foglietti delle statistiche fatte in casa. Io vi odio tutti, non mi avrà nessuno. Esci dal reparto psichiatrico dei social ma offline il convento passa di peggio: in fila signori per favore, il gel, il bip. Quant’è uscito? Trentasei e due. Si entra con la mascherina, se vi sedete ve la potete togliere, l’antipasto lo mettiamo in mezzo? alle 23 comincia un mezzo karaoke. Oh darling darling stand by me, stand by me ma tieniti a un metro ti prego.
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