Conoscerle per contrastare chi, dai No vax a Trump, usa le armi del del complottismo e dell’inquinamento cognitivo. E farebbe cambiare idea anche a Schopenhauer
"Contra negantem principia non est disputandum”: così raccomanda Schopenhauer nella sua operetta L’arte di ottenere ragione. Il filosofo tedesco passa in rassegna i vari trucchi dialettici che consentono ai chi ingaggia una disputa retorica di prevalere per fas et nefas, con le buone o con le cattive. Molti di questi artifici dialettici vengono usati, spesso inconsapevolmente, da personaggi pubblici come politici e giornalisti durante talk-show, purtroppo svuotando queste trasmissioni di contenuto effettivo e rendendole una sorta di wrestling verbale. Tuttavia, malgrado il proliferare di argomenti polemici ed eristici, un caposaldo è rimasto tutto sommato inviolato: su alcuni princìpi di base gli avversari si trovano d’accordo, essi rappresentano il ring, la piattaforma cognitiva, entro la quale gli opponenti se le suonano dialetticamente di santa ragione. In passato, nessuno pensava di prevalere sull’avversario demolendo il ring o dandogli fuoco.
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