Leggono e studiano di più, lavorano, anche da casa. Sono temerari e risoluti, stanchi dell’odio, degli hater e dello sballo. Indagine sulla Generazione Z, che si è tolta di dosso lo spleen dei millennial, eternamente sospesi, e non si è fatta fregare dai social network
I ventenni sono pochi. Nel nostro paese, in Europa, in tutto l’occidente. Sono pochi ma fanno molto, fanno quello che sognano. Non aspettano le condizioni, le creano. “Ho bisogno di uno spazio e non di un luogo”, dice Madame, rapper, insieme a Ernia, rapper. Lei ha 18 anni, lui 27. Lei va ancora a scuola, a Vicenza; lui ha fatto a lungo l’infermiere all’Istituto europeo di oncologia, a Milano. A giugno, quando il suo ultimo disco era il più venduto in Italia, Ernia ha raccontato alla Stampa di aver sofferto per un lungo periodo di una specie di apatia, e che niente lo rendeva felice o contento, nemmeno il disco di platino, per fortuna poi aveva “lavorato su se stesso” ed era riuscito a essere soddisfatto. I ventenni lavorano molto su sé stessi.
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