Non ci mettiamo d’accordo sul Mes e sul Recovery fund, figurati sull’ora legale. Il Parlamento europeo l’ha abolita l’anno scorso; ma ora spetta ai singoli paesi membri, Italia compresa, decidere entro aprile se adottarla oppure no. E se il governo Conte II non casca adesso su come intende spendere i soldi dell’Europa, non arriverà comunque a mangiare la colomba pasquale su come intende impiegare il tempo degli italiani. Troppe le differenze all’interno del Parlamento: il centrodestra (e parte del Movimento 5 stelle) criticano l’ora legale in quanto concede sì un’ora di sole in più d’estate, ma al prezzo di un’ora in meno di sonno in primavera. Silvio Berlusconi dice che non voterà una proposta di abolizione dell’ora legale che non sia retroattiva; Giorgia Meloni sbraita perché non vuole farsi dire che ore siano dall’Europa, piuttosto ci dessero un Rolex a testa che ciascuno se lo vede da solo; mentre Matteo Salvini rilancia l’uscita dall’Europa per sostituire il meridiano di Greenwich con quello che passa per Cernusco sul Naviglio.
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