Le richieste di separazione sono aumentate del 60 per cento, eppure i programmi sulle coppie che decidono di sposarsi continuano ad essere molto seguiti. Mario Abis ci spiega il successo dei docureality come Matrimonio a prima vista, da domani in onda con la nuova stagione
L’Italia post-pandemica è l’Italia dei divorzi, un paese nel quale il lockdown ha pesato tanto da indurre un aumento del 60 per cento nelle richieste di separazione, dicono i dati diffusi dagli avvocati divorzisti. Poche coppie hanno retto al fastidio di una convivenza, coatta e interminabile. Gli amori sono finiti e i matrimoni, già esigui, hanno smesso di essere celebrati. Eppure, tra le file di un popolo che sembra avere in scarsa considerazione il vincolo coniugale, una comune passione ha cominciato a serpeggiare: quella per le nozze, altrui e televisive. Gli abiti "principeschi", le cerimonie sfarzose, le (difficoltose) dinamiche di coppia hanno trovato adeguata rappresentazione nei docureality. E tale è stato il successo da aver indotto Discovery +, neonata piattaforma streaming del Gruppo Discovery, ad inaugurare una nuova edizione di Matrimonio a prima vista, la sesta in Italia.
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