C'è un nuovo Eros politico che unisce gli avversari di ogni categoria, mentre sullo sfondo il grande Shiva continua a muovere i fili fra creazione e distruzione. Come Perseverance su Marte e noi minacciati da un virus invisibile
Letterariamente parlando, il giornalismo scritto è un genere letterario ibrido e misto, naturalmente, necessariamente enciclopedico. Oscilla fra riso e pianto, serietà e frivolezza, moralismo e pettegolezzo, commedie e tragedie: proprio come il teatro e il romanzo moderni da Shakespeare a Beckett, da Cervantes a Kafka. Questo i critici e i teorici della letteratura non lo sanno o spesso lo dimenticano, nascondendo a se stessi che fra periodici e quotidiani sono stati molti gli scrittori, narratori e perfino poeti, storici e perfino filosofi che hanno praticato il giornalismo e se ne sono serviti sia come tramite editoriale sia come fonte di ispirazione. Insomma: si parte dalla realtà, di cui si ha fame e si deve dare notizia, e si arriva senza neppure volerlo all’apologia della mescolanza, compresenza, pluralità e alternanza fra un opposto e l’altro.
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