Il vero buco nero del social più celebre: i filtri di Fb intercettano appena il 30 per cento dei contenuti di disinformazione in spagnolo, meno della metà di quelli in inglese. E' anche un problema di forza lavoro
Su Facebook, la disinformazione in spagnolo passa con forza più che doppia rispetto a quella in inglese. Per per questo, gli ispanici negli Stati Uniti hanno votato per Trump in proporzione maggiore di quanto preventivato; per questo, ancora gli ispanici negli Stati Uniti pur essendo uno dei gruppi etnici più colpiti dal Covid sono anche uno dei gruppi etnici meno propensi a vaccinarsi. Sulla cosa concordano le risultanze di ricerche da varie fonti: la ong Avaaz, il gruppo per i diritti civili Free Press, l’istituto demoscopico specializzato in “latini” Equis Labs. Ma lo scorso settembre ci fu anche un’indagine dell’Fbi su un vero e proprio surge di “informazione falsa o fuorviante” diretta ai latini in Florida, su denuncia i due membri della Camera dei Rappresentanti: Debbie Mucarsel-Powell della Florida e Joaquín Castro del Texas. E il mese dopo uno studio Avaaz indicò che almeno metà degli elettori ispanofoni della Florida erano stai raggiunti da questo tipo di messaggi nei giorni precedenti al voto.
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