No vax e antisemitismo
Dal libro di Bacco e Giorgianni all’idea del complotto mondiale costruito dalle “ lobby ebraiche”
Al direttore - Il libro di Pasquale Bacco e Angelo Giorgianni Strage di Stato - Le verità nascoste del Covid-19, con prefazione di Nicola Gratteri, contiene affermazioni forti contro i vaccini che avvelenerebbero la gente o contro l’uso delle mascherine, che si uniscono a quanto dichiarato da Bacco al programma radiofonico “La Zanzara” intorno al controllo ebraico sulla finanza e sulle case farmaceutiche (secondo quanto riportato da Luciano Capone sul Foglio del 25 marzo). Siamo di fronte a un collegamento non casuale tra la mentalità no vax e l’idea del complotto mondiale costruito, ovviamente, dalle “lobby ebraiche”. L’idea della cospirazione da parte di un gruppo di persone (leggi, ebrei) che deterrebbero il potere economico, finanziario, politico e mediatico mondiale è di vecchia data ed è stato uno degli elementi chiave della propaganda nazista. E’ però ancora molto presente nella società attuale, favorito dalla paura verso le forze oscure della globalizzazione. Il punto è che questa mentalità complottista semplifica situazioni complesse, addebita le crisi e le catastrofi a un gruppo ristretto di cospiratori e soprattutto attribuisce loro un progetto di dominio globale. Pochi potenti che cospirano nell’ombra contro un popolo innocente. Il mito demonizzante è di nuovo all’opera, con la sua potente retorica, il senso di minaccia, la divisione tra pochi cattivi e “noi” buoni. In questo modo è stato possibile realizzare un progetto di sterminio senza precedenti contro gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale: diffondendo cioè l’idea che siano “loro” il vero nemico a cui addebitare tutte le “nostre” disgrazie.
Con la pandemia, la mentalità complottista è riemersa impetuosamente e ha trovato un terreno fertile in internet e nei populismi mondiali. I No vax hanno denunciato poteri occulti che dominano le nostre vite, e soprattutto hanno contribuito a ricollegare il virus al mondo ebraico. Cosa non nuova, visto che in occasione del contagio della peste nera del XIV secolo e di tutte le epidemie, presto o tardi furono gli ebrei a essere individuati come untori e avvelenatori di pozzi. Oggi, come un parassita, l’antisemitismo riemerge per la crisi e sparge odio in un organismo indebolito. Le teorie complottiste, unite alla mentalità new age, confermano in modo ossessivo che dietro a ogni minaccia ci devono essere per forza loro.
E’ interessante però notare che, come sempre, il discorso antisemita è profondamente incoerente e contraddittorio, e allo stesso tempo capace di adattarsi, con la ripetizione del suo schema narrativo, ai cambiamenti storici. Anche per quanto riguarda il Covid-19, l’antisemitismo che lega la pandemia al mondo ebraico afferma tutto e il contrario di tutto, dimostrando la sua strutturale illogicità: gli ebrei avrebbero prodotto il virus, ma, al contrario, ci si augura che ne siano contagiati, e infine si sono impadroniti dei vaccini… Complica la questione il fatto che si usi la parola “negazionismo” a proposito di chi non vuole mettere la mascherina e non si fida della politica sanitaria italiana. Sarebbe meglio usare il termine solo riguardo alla negazione della Shoah per non distorcerne e banalizzarne il significato.
Come coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo ho messo più volte in luce queste distorsioni e tali forme di nuovo odio intrecciate con la pandemia. Anche se l’antisemitismo come ossessione non ha alcun senso, il sistema di odio che lo produce serve a garantire sicurezza, identità, unità dei no-tutto contro il nemico esterno. Per questo l’accostamento tra ebrei e rabbia dei no vax non sembra casuale. Anzi, l’antisemitismo è una matrice fondante del cospirazionismo, oggi scatenato dal virus, domani da altre crisi.
Milena Santerini
Vicepresidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano e Coordinatrice nazionale per la lotta contro l’antisemitismo. Presidenza del Consiglio
I guardiani del bene presunto