Saverio ma giusto
L'alleanza Pd - M5s è una perversione da manuale sadomaso
Non è difficile capire chi domina e chi è sottomesso. Ma anche nei giochi più estremi, il consenso è importante. Invece ora la situazione è sfuggita di mano
Nella vasta gamma di pratiche bdsm – che prevedono, come da acronimo, dominazione, sottomissione, sadismo e masochismo – l’alleanza con il Movimento 5 stelle rientra senz’altro fra le più perverse. Per capire infatti il complesso rapporto che regola il Pd con il M5s, l’unico criterio logico è il sadomasochismo insito nella disciplina bondage: niente fa male e umilia più dell’avere a che fare con gli ex casaleggini, i quali nel gioco di ruolo e di potere di un’alleanza strategica con il Pd hanno scelto di indossare gli stivali del dominante nonostante la loro goffaggine e inettitudine spesso comportino che mentre recano dolore all’alleato contemporaneamente si facciano male da soli – tipo una mistress che nel calpestare con il proprio tacco 18 la lingua del suo slave scivola e cade rovinosamente a terra rompendosi il coccige.
Giuseppe Conte è l’equivalente di un collare con catena legata a un secchio colmo di liquami che se tiri ti si rovescia addosso; Luigi Di Maio invece è una corda che ti lega mani e piedi alle travi di un controsoffitto in cartongesso, il quale dopo poco che oscilli penzoloni cede e ti ritrovi schiantato al suolo, nudo e incaprettato – meglio nota come “posizione Gualtieri candidato sindaco a Roma”. Ma l’elemento più perverso di questa relazione è Virginia Raggi, un sofisticato quanto pericoloso gioco erotico a goccia cinese che prevede l’introduzione di dildo a forma di motociclista in orifizi stradali, colate di asfalto fuso sui capezzoli, ustioni provocate con autobus in fiamme, arti legati ad alberi che cascano, frustate sulla schiena con sacchi di spazzatura non differenziata, strade allagate per simulare l’annegamento, rapporti non protetti con gabbiani e cinghiali, e un rigoroso dress code (il sottomesso deve vestirsi da precedente amministrazione in latex, il dominatore da centurione): classica pratica estrema che rischia di finire in tragedia, tipo che uno si fa male o Raggi si ricandida a sindaco.
Alzare il sopracciglio di fronte a simili pratiche sarà anche moralistico, ma umanamente comprensibile: la sessualità è un tema complesso, ed è pacifico che esistano persone che provino un intenso piacere nella frustrazione e nel dolore, ma chi l’avrebbe mai detto che a Enrico Letta – e prima ancora a Nicola Zingaretti – piacesse essere ammanettati e imbavagliati mentre i 5 stelle li umiliano pubblicamente – e Goffredo Bettini, guardone, in un angolo che si tocca. Più che altro viene da chiedersi: questa alleanza Pd-5 stelle è “Sicura, Sana e Consensuale” come dovrebbe essere ogni corretta relazione bdsm? E se sì, noi che c’entriamo?
Voglio dire: ribadisco che non giudico l’orgasmo di nessuno, e se a Letta piace essere sculacciato in pubblico da uno vestito da avvocato di Foggia che gli grida dei latinismi nell’orecchio io non ho nulla in contrario; ma vorrei non essere coinvolto in questo loro gioco erotico – sul sesso sono tradizionalista, non mi piace provare dolore fisico, lo associo al dentista. E credo di non essere il solo, né fra i cittadini di Roma né fra gli elettori italiani in generale, a trarre solo disagio da questa alleanza così torpida. Propongo pertanto, come in qualunque rapporto bdsm, che sia istituita una “safe word”, una parola di sicurezza (che ne so, “Veltroni”) da gridare qualora la pratica dovesse farsi troppo pericolosa. Tipo adesso.
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