Saverio ma giusto
Non sappiamo convivere tra terrestri, figuriamoci essere inclusivi con gli alieni
Il Pentagono conferma l'avvistamento di dischi volanti. La soluzione definitiva per Alitalia? Per ora il problema è capire come relazionarsi alla sessualità degli extraterrestri, che potrebbe essere più incasinata della nostra
Le recenti conferme di autenticità da parte dell’ex Presidente Obama e del Pentagono riguardo ad avvistamenti di oggetti volanti non identificati, pur non costituendo prove certe dell’esistenza di extraterrestri, hanno riacceso le speranze di molti, soprattutto di albergatori e ristoratori che sperano che con l’arrivo degli alieni il settore turistico riparta a livello interplanetario. In modo particolare, i celebri cerchi nel grano fanno prevedere un vero e proprio boom di presenze negli agriturismi. E non sono pochi quelli che, all’interno del governo italiano, vedono nei marziani la possibile soluzione anche per Alitalia – oggetto volante non identificato ad honorem.
Ma lasciate che io qui esprima tutto il mio scetticismo per la questione incontri ravvicinati: non tanto per l’esistenza degli extraterrestri in sé (sulla quale non ho elementi per pronunciarmi, anche se contesto la dicitura “altre forme di vita intelligente nell’Universo”: se sono realmente intelligenti allora non sono “altri”, sarebbero gli unici), quanto sulla reale opportunità di un incontro fra noi e loro. Qui sul nostro pianeta dobbiamo ancora imparare a convivere fra esseri umani, a capirci fra terrestri, ad accettare le nostre rispettive differenze di pensiero e stile di vita; confrontarci con dei veri altri – esseri radicalmente alternativi rispetto a noi – credo ci manderebbe in tilt.
A preoccuparmi non sono tanto gli intolleranti e i razzisti: sicuramente l’arrivo degli extraterrestri darebbe nuova linfa a tutto il loro trito campionario di bestialità e ignoranze varie, e darebbe ai complottisti di tutto il mondo (gente che vede gli alieni dietro ogni cosa, dalle Piramidi alle foto sfocate di lampioni) un credito che nemmeno ai virologi in pandemia. Ad allarmarmi sono altri aspetti della nostra società, per esempio l’inclusività esasperata a livello agonistico: supponiamo che gli alieni abbiano una sessualità ancora più complessa della nostra, ricca di identità e combinazioni a noi oggi ancora sconosciute; che si fa, si aggiungono altre lettere alla sigla LGBTQIA?
Propongo di adottare sin da subito il seguente acronimo: ABCDEFGHIJKLMNOPQRSTUVWXYZƏ – qualunque siano le inclinazioni sessuali terrestri o marziane, sicuramente rientreranno sotto una di queste lettere. La questione si fa più complicata con le parole maschili e femminili, o con i pronomi (ai marziani toccherà dare del tu? del voi? del loro? dell’essi?); anche qui propongo di semplificare: invece che stare a femminilizzare o neutralizzare (nel senso di neutro) ogni singolo sostantivo, propongo di adottare definitivamente l’asterisco (*). Ma non come desinenza egualitaria, bensì al posto di ogni singola lettera dell’alfabeto. Così facendo, la mia ultima frase verrebbe tradotta come segue: ** *** **** ********* **********, ***** ** ***** ** **** ******* *******. Ok, sarebbe incomprensibile; ma non mi pare questa grave perdita.
Resterebbe poi da condannare e cancellare tutto il cinema e la letteratura di genere, piena di stereotipi sugli alieni (dischi volanti, antenne, colorito verde, idrocefalia), pregiudizi (extraterrestri sempre brutti e cattivi che rapiscono la gente o distruggono monumenti) e atti discriminatori (il personaggio di E.T. fu doppiato da esseri umani). Capite da soli che il mondo diventerebbe un manicomio, ma con la legge Basaglia. Propongo pertanto di ritardare il più possibile l’incontro fra noi e gli alieni: mandiamo una sonda a fare gli abbaglianti nello Spazio, così che si scansino.