Anche di muffa, basta che torni
“Bennifer” e l'amore che deve fare il giro immenso e poi tornare
Prima impazzavano solo nei pettegolezzi, adesso sono ufficiali su Instagram: Ben Affleck e Jennifer Lopez sono tornati insieme. Viva gli sposi
Rieccoli. Prima impazzavano solo nei pettegolezzi, adesso sono ufficiali su Instagram: Ben Affleck e Jennifer Lopez sono tornati insieme. Viva gli sposi. Innamorati nel 2002 sul set di un film evitabile, “Gigli”, si lasciarono per eccesso di copertura stampa nel 2004. Ci fu un tempo in cui erano i giornali, quelli bravi a perseguitarti di foto, adesso ci si perseguita in autonomia sui propri canali online. In ogni caso: il pubblico li fa e il pubblico li accoppa. La storia prosegue come proseguono tutte le storie di grandi amori, Ben e Jen sposarono altra gente e fecero famiglia. Poi, siccome la celebrità – in tono maggiore e in tono minore – non ha mai aiutato nessuna relazione a durare, hanno entrambi divorziato. Tutto con estrema cordialità tra ex, stima genitoriale, post di complimenti e auguri di compleanno.
Il tempo passa, e arriviamo al punto critico della vita delle superstar, succede a tutti tranne che a pochi: hai cinquant’anni, sei solo, professionalmente il meglio è alle spalle e ti garberebbe rifidanzarti. Va pure detto che la questione della maturità pare superata: in questo secolo la vecchiaia è caduta in disgrazia – i cinquant’anni non esistono più, passi da trentacinquenne a morto, usa così. Jenny continuava la sua carriera-carraramato di venditrice di musica latina scioccando spesso la platea anche per la tenuta delle cosce durante i balletti – una prece per noi dopo la sua sfilata da Versace. Ben Affleck se la passava meno di lusso, purtroppo è un ragazzo molto dotato quindi gli è presa la sindrome del bello bravo intelligente che ha fatto tutto, vinto tutto, provato tutto. Profondità di pensiero in un mondo superficiale non si augura manco ai nemici.
Nel 2008 Ben rifletteva così in un’intervista: “Se rimpiango qualcosa, è di aver girato quel video di ‘Jenny from the Block’. Non solo sembro un idiota, ma it surely qualifies as ungentlemanly”. Mea culpa fui un cafone. Ed eccoli a Saint-Tropez, vent’anni dopo, l’altroieri. Ben ha la solita faccia abbacchiata pure se lo yacht è a quattro piani, riproduce a favore di fotografi la scena della mano sulle chiappe come nel video ripudiato, Jenny from The Block.
Sull’Instagram di Jen adesso fanno capolino le prepotenti prove del nuovo amore, un bel carrello di 6 foto bikini e gran finale, il bacio con Ben – lui leggermente scostato in camicia blu per consentire agli addominali di lei di rifulgere in primo piano. È una foto piena di equilibrismi, di tempo di posa, di prove. L’Instagram di Ben non ribatte. Gli ultimi post sono ancora intestati all’altra Jennifer, la signora Garner. Madre a tempo pieno, umile e alta più che creatura, termine fisso d’etterno consiglio. Ma lo sapete che ha passato, quella donna? Provateci voi a sorridere con dignità dopo corna pubbliche con baby sitter e crisi di identità del povero ex marito che ha ancora bisogno di lei. Mai un matrimonio finito è stato gestito con tanta lungimiranza e amor di pace (Pina Fantozzi è personaggio dei classici, detto col massimo rispetto per la funzione: è l’alternativa possibile a Medea).
Mi pare giusto che per Bennifer, il Ritorno, siano in maggioranza schiacciante gli entusiasti. Anzi, è proprio un’acclamazione. L’amore deve fare il giro immenso e poi tornare. Anche di muffa, basta che torni. Ci piace insomma la conferma fasulla che vent’anni non hanno effetto su un carattere e che gli ex richiamano e valgono la pena. Che ci si recupera scrivendosi: pare che tra loro sia ricominciata così, con le mail romantiche. Insomma, sono le coppie dimostrative. Le coppie che servono anche a noi per non irrancidire troppo. Permanenza contro le previsioni come ideale di sopravvivenza.
Dall’altra parte ci sono gli scettici. Non diventate mai come loro e come me. Quelli che guardano le foto coppia-Instagram senza crederci e senza mettere mai un like. Quelli che per chiamarlo amore, se ne riparla tra vent’anni.
generazione ansiosa