Ci sono le commemorazioni ufficiali, il raccoglimento, l’emorragia inarrestabile di ricordi (dov’eri, che facevi, con chi stavi l’11 settembre?), ma questo anniversario è anche una gran festa per la galassia antagonista-complottista, i fanatici della dittatura sanitaria, della cospirazione del Nuovo Ordine Mondiale, della finanza ebraica che governa il mondo dalla notte dei tempi. Come dimenticare, del resto, a poche ore dall’attentato, le scene di giubilo, i brindisi, la malcelata soddisfazione del nostro amico anticapitalista (tutti ne abbiamo almeno uno). Ecco il meritato castigo divino, la vendetta, il sogno sfrenato e inconfessabile che si materializzavano in forma di happening catastrofico e opera d’arte definitiva: “eine kosmischer Kunstwerk”, come disse un ubriaco Karlheinz Stockhausen in quei giorni lì. Ma ora che il complotto planetario si porta un po’ ovunque, l’11 settembre risuona come macchinazione esemplare. Si riverbera dagli sciamani di Capitol Hill ai No vax sotto casa, da QAnon ai movimenti della sinistra antagonista, dalle scie chimiche prima di andare al governo ai terrapiattisti che ancora non ci sono andati.
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