Un bestseller contro il complotto sanitario mondiale. Chiamatelo “Mein Vax”

Andrea Minuz

Il clima d’odio intorno al green pass, la farsa biopolitica

Il “piombo a Di Maio” e il clima d’odio intorno al green pass ci riportano agli anni peggiori della Repubblica, rivisitati ora in farsa “biopolitica”. Ieri tragedia, oggi commedia carnevalesca e cialtrona, sfrenato delirio complottista-paranoide, ma squadernando anche qui, come allora, ideologie, teoremi, fiancheggiatori, “compagni che sbagliano”, come Agamben e Montesano, e magari sigle e slogan da far risorgere su quelle vecchie: “Brigate Eretiche”, “Tampone Continuo”, “Autonomia Vaccinale”, “Virologi-borghesi-ancora-pochi-mesi!”. Ecco intanto un nuovo punto di riferimento. Dopo il Dottor Lemme, il “Beppe Grillo della dieta” che furoreggiava qualche anno fa da Barbara D’Urso, dopo Adriano Panzironi, ideologo di “Life 120”, il guru del momento è Massimo Citro Della Riva. Il prossimo Natale non regaleremo l’ultimo libro di Vespa, ma “Eresia. Riflessioni politicamente scorrette sulla pandemia di Covid-19”, prefazione di Alessandro Meluzzi, nuovo bestseller della saggistica Amazon che adesso vende più dell’autobiografia di Giorgia Meloni (dice che i populisti leggono poco ma a quanto pare i libri li comprano, il problema del ceto medio riflessivo è che girano molti pdf). Ieri si andava in piazza col libretto rosso di Mao, si andranno ora a presidiare le stazioni dei treni brandendo la “bibbia dei No Covid”, come lo chiama Repubblica, o, sarebbe meglio dire, il nostro “Mein Vax”. 

Massimo Citro si presenta così: “Medico, scrittore, sceneggiatore. Si occupa di Elettroagopuntura e medicina naturale”. Chi meglio di lui per smascherare un complotto sanitario mondiale? Una incredibile somiglianza con Mal dei Primitives, vicino all’Ordine dei Templari (c’è una foto che lo immortala a un “Templari Veosfest” durante una lezione sulla “memoria dell’acqua” col mantello addosso), seguace del medico psicopatico Geerd Hamer, scopritore del “Trasferimento farmacologico frequenziale”, cioè un “teletrasporto omeopatico”, Massimo Citro ha saputo toccare le corde giuste, al momento giusto, mettendo insieme la solita, consolidata sceneggiatura (del resto ha anche questo talento: insieme a Enzo Braschi, l’ex paninaro di “Drive In”, Citro partecipa anche a “Un altro mondo”, documentario che “mette insieme fisica quantistica e conoscenze tribali dei nativi americani per dimostrare scientificamente come siamo tutti collegati”). Ci sono le élite finanziarie, un complotto per governare il mondo, le bugie dei media, i dati falsi, il solito sfondo antisemita, più o meno implicito, un cattivissimo “Sistema” con la S maiuscola, la tecnologia che ci rende schiavi e un’unica immancabile via d’uscita: buttare tutto e tornare nei boschi di Thoreau, sempre loro, quelli che amava citare Casaleggio (no, i No vax non sono “grillini”, di destra, o della sinistra-radicale, si tengono casomai tutti insieme dentro una formidabile e sempre più estesa “galassia anticapitalista”, un’unica grande chiesa che va da Žižek a Meluzzi). 


Commoventi le recensioni su Amazon dove fioccano le stellette: “La verità ti rende libero”, “Eccellente lavoro di ricerca su un argomento censurato dai nostri guardiani”, “Da leggere per svegliarsi e capire”. Prima di “Eresia”, Massimo Citro aveva provato la strada delle “intolleranze alimentari”, come un Panzironi o un Lemme qualsiasi. Dopo il Covid ha capito che il filone giusto era quello dello “smascheramento del potere”. “Eresia” è un po’ anche il sequel di “Strage di Stato. Le verità nascoste della Covid-19”, di Pasquale Bacco e Angelo Giorgianni, quello con la prefazione di Gratteri, dove il côté antisemita emergeva assai meglio. Guarda caso, “Strage di Stato” è il prodotto di punta dell’associazione, “L’Eretico”, “cassa di risonanza delle verità nascoste, dei pensieri e delle opinioni censurate, senza condizionamenti di nessun genere, timori reverenziali verso Poteri più o meno occulti e senza omertose tutele di lobbies nazionali o internazionali”. C’è anche il “sindacato eretico” per i medici: “Contattiamoci e creiamo un altro grande miracolo eretico”. Segue numero di cellulare. L’eresia si porta insomma davvero molto in questa prova generale di “autunno caldo”. Ma il dettaglio che ci sconvolge è un altro. Siccome la vita, si sa, è sceneggiatrice, l’Istituto di ricerca dove lavora Massimo Citro, quello dove studiano il “teletrasporto omeopatico”, si chiama “Istituto Alberto Sorti”, con quella “t” messa lì, come un richiamo subliminale. Forse è tutto uno scherzo. Forse la verità nascosta è che siamo intrappolati nel buco nero intergalattico di una puntata di “Black Mirror” ma ideata da Age e Scarpelli.

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