Lessico giovanile
Vocabolario per boomer. Da “basic bitch” a “cringe”, passando per “cheugy” e “sexting”
Cari analfabeti digitali, per difendervi dai trentenni che deridono la vostra ingenuità social ecco il glossario-antidoto che vi salverà la vita (e la faccia)
Presi in giro da figli, nipoti e giornalisti che magari hanno solo cinque anni meno di loro. Su Twitter li insultano perché credono che esista un’app che ti misura la febbre, perché mettono i punti alla fine delle frasi anche se non sono arrabbiati, perché quando devono chiudere le dirette su Instagram ci mettono troppo tempo e fanno delle facce buffe, perché dicono che bisogna tornare al nucleare. Sono i boomer. I boomer più vogliono essere al passo con i tempi più sono boomer. Quando ci provano si vede che stanno parlando un’altra lingua, che la vogliono tanto conoscere ma che in fondo la disprezzano perché spesso non la capiscono, è una relazione tossica, abusiva, di odio-amore.
Questa è una guida per boomer fatta di termini alieni e inglesismi: non alzate gli occhi al cielo appena ne leggete uno, ma applicatevi e assimilate se volete smettere di vedere i vostri figli, nipoti, o giornalisti alzare gli occhi al cielo ogni volta che parlate. Soprattutto quando parlate di qualcosa che non conoscete, quando fate appropriazione culturale di cose identitarie per un trentenne – tipo Veltroni che si azzarda a parlare di manga o Gramellini di dissing, Ricolfi della schwa. Nel 2021 se sei bianco non puoi farti le treccine come quelle dei neri, allo stesso modo se sei un boomer non puoi parlare di manga, dissing o di schwa.
Però, allo stesso tempo, quando un trentenne parla e usa dei termini propri della sua generazione (quei termini fastidiosi in inglese) e un boomer non lo capisce è colpa del boomer. Non va bene se provano a parlarne e non va bene nemmeno se se ne disinteressano, il trentenne alzerà comunque gli occhi al cielo o addirittura dirà “che boomer” – nonostante anche solo dire la parola “boomer” sia segno di boomerismo. È un mondo complicato ma la verità è che in un mondo ideale, quello che ci manca tanto e che i boomer conoscono, i boomer non dovrebbero mai voler sembrare giovani o al passo con i tempi, dovrebbero essere fieramente vecchi e portare avanti le loro idee conservatrici senza dover essere interrotti e insultati in continuazione da dei sapientoni mangia avocado.
La parola boomer esiste proprio per questo, gli under 35 vi chiamano così perché non volete essere fieramente vecchi. Tutti sanno cosa significa vedere una celebrità che non hai mai sentito nominare parlare di un’altra celebrità che non hai mai sentito nominare. Tutti sanno cosa significa sentirsi vecchi. La generazione più giovane deve rinnegare quella più anziana per staccarsene. Quella più anziana deve snobbare quella più giovane per sentirsi ancora utile e necessaria. I trentenni sono boomer per i ventenni, i ventenni per i quindicenni, i quindicenni per i decenni. Si può essere boomer a tutte le età.
Ok essere fieramente boomer allora e parlare di picchetti davanti alle fabbriche e di monetine da infilare dentro scatole di plastica per comunicare, ma è arrivato il momento di dialogare ad armi pari. I trentenni sanno cos’è un picchetto perché l’hanno studiato sui libri di storia e i boomer devono sapere cos’è un novigender perché lo hanno letto qui. Anche ai boomer bisogna dare la possibilità di fare bella figura con i propri figli, nipoti, o con le ragazze che vogliono rimorchiare su Instagram – su altri social no, mi raccomando, è una cosa troppo boomer provarci su Facebook mandando la foto di un mazzo di fiori presa inconsapevolmente da Shutterstock (cos’è Shutterstock? Tipica domanda da boomer che a un certo punto tornano bambini paffuti e chiedono cos’è questo cos’è quello. Googlate Shutterstock).
Questa ingiustizia deve finire e qui potete trovare l’antidoto per difendervi dalle sghignazzate dei trentenni senza perdere l’irresistibile ingenuità che vi contraddistingue.
CRINGE
Spesso i boomer sono chiamati anche così perché si ritrovano loro malgrado a dire e fare cose cringe come quando Corrado Augias ha accusato il servizio clienti di Enel senza rendersi conto di essere stato vittima di phishing*. Il cringe è uno stato d’animo particolare, una cosa che suscita disagio e imbarazzo insieme. Spesso gli under 35 lo usano per ridere di qualcosa che hanno detto o fatto tipo “ieri ho buttato tutta la giornata a guardare serie tv su Netflix e nemmeno mi sento più in colpa, che cringe”. Più spesso lo usano per definire gli altri, di solito i boomer o programmi, spot, frasi e battute da boomer. Se te lo dici da solo va bene, se te lo dicono gli altri no, questa è la regola del cringe. Se vi danno del cringe rispondete che è una parola che si sta estinguendo, potete dire questo, segnatelo sul vostro taccuino: “Prima usavate creepy, ora usate cringe, domani vi sentirete solo scemi”.
PHISHING*
Non è una pratica Bdsm. È una comune truffa: persone si fingono enti o brand tipo l’Enel per prendersi i vostri dati e i vostri soldi.
CHEUGY
Potete chiamare così gli under 35 quando vi dicono che siete dei boomer. Cosa puoi dire a un under 35 che pensa di essere talmente fico da poter spiegare la vita a uno con il triplo dei suoi anni? Che non è fico, che è cheugy. Anche i giovani hanno i loro punti deboli che si possono ridurre a questo: persone più giovani di loro che gli fanno notare che non sono più in trend, che sono passati di moda, che si stanno boomerizzando. Questo è il loro incubo peggiore. Cheugy è qualcuno che è fuori moda o che ci prova troppo. Sei cheugy se ancora nel 2021 guardi “Friends” o “Harry Potter” e lo posti anche sui social, se indossi gli UGG, bevi rosé su una terrazza, hai jeans attillati o la tote bag del New Yorker, usi l’emoji che ride piangendo o citazioni che ispirano, hai Pinterest o posti foto di tramonti (un po’ boomer un po’ cheugy un po’ tutti, i tramonti mettono d’accordo il mondo).
DISSING
Quello che tutti fanno a voi ogni volta che parlate. Quello che vi sto facendo anche io, adesso. Quello che si fa nei programmi tv per costruirsi un personaggio e avere successo. Ma anche e soprattutto quello che fanno i rapper fra di loro. Si dissano: si insultano a vicenda nei loro pezzi, spesso senza nessun motivo. Con molte parolacce. Può capitare che un dissing finisca con la morte di uno dei due rapper in una sparatoria. Cosa che a voi non capiterà mai.
BASIC BITCH
Quando postate un selfie con uno sguardo ammiccante mentre cucinate uno sformato vegano, mentre prendete il sole con un libro di Foster Wallace appoggiato sulla pancia o fate yoga con un centrifugato alla patata del Fucino, quando scrivete sui social che “Sex and the City” vi ha cambiato la vita, ma insieme “oh mio Dio l’ultimo film con Timothée Chalamet impazzisco!”. Quando rappresentate lo stereotipo di quello che siete senza rendervene conto – di solito femmine bianche eterosessuali privilegiate – siete delle basic bitch. È il corrispettivo femminile del “normie”, di uno che pensa di essere unico e sorprendente quando invece è solo noioso e prevedibile.
SIGMA
Bisogna sapere che oggi esistono tanti tipi di maschi, tutti diversi fra loro, come le razze dei cani. Ogni mese aggiungono una dicitura nuova per definirsi. Quella più nuova è sigma. Se siete boomer sapete bene cos’è il maschio alpha, quello al quale siete abituati fin da quando siete piccoli e piccole. Sicuramente vostro padre è un maschio alpha. Quindi conoscete anche il maschio beta, per opposizione. Quasi sicuramente vostro figlio è un maschio beta. Avete entrambi gli esempi e potete decidere quale delle due figure ritenete migliore o peggiore. Le lettere però non sono finite qui, siamo arrivati alla sigma. Possiamo dire che i maschi nel web sono ancora ossessionati dal classificarsi e si sono inventati una nuova categoria aristotelica da inserire nella scala del machismo. Anche i maschi vogliono ridefinirsi e lo fanno attraverso un nuovo termine che ricorda un supermercato a basso costo. I sigma vogliono stare da soli, sono leader “silenziosi” (lol), trattano tutti allo stesso modo, gli piace il silenzio e possono trasformarsi in alpha se lo vogliono.
LOL
Dopo il programma tv con Fedez nel quale comici e stand up comedian cercavano di farsi ridere a vicenda mettendosi in bocca caramelle gommose fino a sformarsi la faccia, LOL ovvero Lots Of Laughs (sto ridendo molto) è diventata un’espressione da boomer. Non si può più dire. I boomer devono conoscere le parole del nemico ma non devono MAI ripeterle sennò diventano boomer al quadrato. Se le scrivono sui social boomer alla quarta. Immaginare la propria mamma scrivere LOL in chat è come immaginare la Repubblica di Platone cantata da un trapper – il bello è che qualche boomer che lavora in un’etichetta discografica potrebbe anche ritenerla una cosa interessante da fare. Come quando i boomer arredano posti dove dovrebbero vivere dei ventenni con giganti neon a forma di emoji sulle pareti. Perché un ventenne dovrebbe voler dormire in una stanza con dei simboli che usa 24 ore al giorno? Nota a margine: Fedez e parlare di Fedez è una delle cose più boomer in assoluto.
4CHAN e REDDIT
Sono posti oscuri di internet dove molti under 35 si informano e passano il loro tempo fra una fattura non pagata e un porno. Per i boomer cercare una cosa su Google è già un passo avanti, trovare la parola chiave giusta da scrivere nella barra per avere proprio quello che si vuole sta diventando realtà per molti di loro. Adesso che scrollano anche TikTok davanti al camino con un’espressione inquietante e che si stanno anche espandendo verso il territorio inesplorato di Twitch, il passo successivo è accedere a 4chan e rovinarsi per sempre la vita, entrare in una crisi esistenziale profonda, che potrebbe debilitarli e non farli più alzare dal letto, una crisi che nemmeno quando sono comparsi i primi brufoli hanno provato.
NOVIGENDER
Il * e la schwa sono stati sdoganati nel mondo dei boomer e ora vanno per la maggiore. Si possono immaginare boomer pensosi che guardano il mare o le colline e non pensano più al prossimo torneo di burraco o a quale foto del loro cane postare su Facebook ma solo alla schwa. Oltre all’* e alla schwa, però, esistono milioni di generi e sottogeneri diversi che meritano di essere conosciuti, discussi e pensati mentre si guarda il mare o una collina. Uno di questi è il novigender, un genere la cui esperienza di genere è complicata in modo tale che è difficile o impossibile spiegarla in un termine o in un insieme di termini. Niente può definirli o nemmeno avvicinarsi a definirli, sono un’esperienza mistica come Jhwh per gli ebrei.
POKE
Cosa sono quelle insegne colorate in giro in tutti i quartieri fichetti delle città che dicono poke bowl a soli 5 euro? Il cibo moderno si muove a un ritmo folle e il poke ha preso il posto del sushi. Si presenta come un cibo sano, felice (è hawaiano quindi fa sorridere), sostenibile, instagrammabile. Quando in realtà è un contenitore di cartone con dentro cose vagamente commestibili che sanno di cartone: riso bollito, salmone crudo, fagioli di soia, alghe e avocado. Sì, lui, l’avocado. Non ordinatelo mai, non cedete se ve lo offrono e guardate male chi lo mette in bocca.
SEXTING
Scriversi porcate in chat e mandarsi materiali audio-visivi per renderlo più reale. Quello che prima facevano solo gli under 35 ma che ormai, dopo la pandemia, fa anche tuo zio. Può essere utile raccogliere più informazioni possibili prima di provare a farlo con una persona dai dieci anni più piccola di voi in su: se fai anche una piccola cosa sbagliata, e se sei un boomer la farai sicuramente, potresti essere bloccato e segnalato al tribunale di Instagram o del social dove si sta svolgendo l’amplesso virtuale. Evitare di farlo se non riuscite nemmeno a farvi un selfie dritto e non sfocato. Evitare anche se non ce la fate a essere espliciti in chat con una fanciulla o un fanciullo perché siete giustamente legati a norme di comportamento cortesi. Forse evitare in generale e, almeno voi nell’universo, voi che potete permettervi di essere saggi, invitate la persona con la quale volete fare sesso a cena fuori.
generazione ansiosa