Il libro
La Costituzione raccontata come fosse una favola, tra realtà e sogno
"Missione democrazia" spiega il testo fondamentale della nostra Repubblica ai più piccoli senza pedanteria, rendendola un testo vivo e capace di interagire con la loro vita di tutti i giorni
Un libro vero e un libro magico, una favola e la realtà, un parco, due bambini, una maestra vestita di verde e una squadra di calcio. Sono gli ingredienti di “Missione democrazia” (Garzanti, scritto da Maria Scoglio e Cristina Sivieri Tagliabue): un romanzo che è anche un saggio, un manuale-guida alla Costituzione per bambini e un promemoria per adulti. Adulti che forse hanno perso consapevolezza delle proprie radici, specie in tempi in cui si fa confusione tra democrazia diretta del clic, voce dei social e partecipazione “dal basso”. E nella storia di Sofia e Leone, amici e compagni diversi e diversamente osteggiati dal bullo di una scuola elementare che si affaccia su un parco improvvisamente chiuso, l’elemento della meraviglia illumina il corpo di regole e l’ossatura al nostro stato, a partire dalla casetta del book-crossing in mezzo al prato, da cui estrarre il misterioso volume che nessuno vuole e che invece è capace di trasportare i ragazzi oltre i confini del quartiere, verso luoghi che, pensano Sofia e Leone, sono più belli di una location dei film di Harry Potter, scintillanti e popolati da personaggi più interessanti di un mago o di un principe azzurro.
Tra una lezione all’aperto in cui i princìpi fondamentali della Costituzione rischiano di finire schiacciati come le caramelle di cui si è appropriato il bullo Tommaso, e il brutto giorno in cui gli alunni della maestra Violetta si troveranno a dover capire la differenza tra una democrazia imperfetta in cui magari un parco viene chiuso e una dittatura in cui il parco è stato migliorato soltanto per zittire i cittadini, si dipana un’avventura che illumina la storia nella storia: perché esiste l’articolo 1 così com’è? Perché l’articolo 21 può aiutare Sofia nella sua battaglia di bambina dissimile da molte coetanee? E perché il piccolo impegno del singolo può portare a grandi risultati “comuni”? Non c’è la fata turchina, in questa storia, a risolvere il pasticcio in cui si trovano i due bambini, ma a un certo punto come deus ex machina compare una Nilde Iotti dolce e autorevole, incuriosita dal futuro da cui sembrano provenire i due piccoli incursori, giunti non si sa come a Palazzo Giustiniani, alla fine del 1947, proprio nel giorno in cui la Carta costituzionale deve essere firmata. E può essere divertente, pensa Leone, tenere a mente esattamente le date per come le dice la maestra, se poi si può intervenire sul passato per impedire che qualcosa di terribile succeda ai giorni nostri. Così può essere illuminante ritrovarsi a correre per le stanze di un Quirinale deserto, sfavillante più di qualsiasi castello immaginario. Consiglia il libro l’ex magistrato Gherardo Colombo, che in quarta di copertina così lo descrive: “Affascinerà i bambini e li aiuterà a entrare per davvero nella nostra Costituzione, a ricordarla quando saranno diventati adulti e, si spera, ad applicarla più facilmente durante tutta la loro esistenza”.
Politicamente corretto e panettone
L'immancabile ritorno di “Una poltrona per due” risveglia i wokisti indignati
Una luce dietro il rischio