Saverio ma giusto
Giochiamo a chi la spara più grossa? Draghi al Colle e… Mattarella a Palazzo Chigi
Boom! Bingo! Partiti spiazzati: la Costituzione che dice? C'è qualche limite d'età? 'Sti cazzi: siamo in emergenza. E almeno per un po' riusciremo a parlare di altro che del virus
Dopo l’ennesimo congedo da presidente della Repubblica (lunedì al Congresso degli ambasciatori e ambasciatrici italiane, della serie “Ve l’ho detto e ve lo ripeto: VADO VIA E NON TORNO PIU’!”), direi che il Mattarella bis ce lo possiamo proprio scordare – salvo i corazzieri, in accordo con il Parlamento, non lo rapiscano e non lo tengano sequestrato dentro al Quirinale altri sette anni, legato e imbavagliato ma con il tricolore, sennò è vilipendio. La cosa più spiacevole è che l’annunciata e ribadita discesa di Sergio Mattarella dal celebre Colle legittima tutti a speculare sul tema “Draghi vada al Quirinale / No, resti a Palazzo Chigi”; come se in questi casi il dibattito (qui in modalità “tiro alla fune”) serva a portare consiglio (di solito invece confonde ancora di più le idee e rende gli animi incattiviti e mal disposti) ma soprattutto serva punto: mica lo decide l’opinione pubblica, chi va al Quirinale – e, visto quello che di solito è capace di scegliere l’opinione pubblica, meglio così.
Però capisco anche che se non si gioca al Risiko quirinalizio allora tutti tornano a giocare all’Allegro Virologo (vince chi la spara più grossa sul contenimento del virus e l’efficacia dei vaccini: al momento i campioni in carica sono i governatori che hanno fatto tornare le mascherine anche all’aperto, e saranno difficili da battere) e allora ok, va bene, per il bene di tutti giochiamo a ’sto Gioco del Quirinale (qui invece vince chi spinge lo scenario fantapolitico un po’ più in là, oltre le leggi del tempo e delle fisica, ma con l’aria di saperla talmente lunga da risultare autorevolissimo e credibilissimo pure se ha detto una stronzata). Tocca a me? Allora io la sparo: eleggiamo Mario Draghi al Quirinale, senza indugio – anzi no, non subito, qualche votazione a vuoto facciamola, con i parlamentari sugli scranni che si scannano fra loro, così il gioco dura di più e non si torna a parlare del virus prima di metà febbraio. Dopodiché – e qui colpo di scena, gol di Draghi all’incrocio dei pali, happy ending di stato – Draghi s’insedia al Quirinale e invece di sciogliere le camere dà incarico a Mattarella di formare un nuovo governo.
Boom! Bingo! Partiti spiazzati: la Costituzione che dice? Un presidente della Repubblica può fare il presidente del Consiglio? C’è qualche limite d’età? ’Sti cazzi: siamo in emergenza, c’è la pandemia (non vorrete mica andare a votare con la ripresa dei contagi! Vi ricordo che il suffragio universale è assembramento), e soprattutto dobbiamo prenderci i soldi dall’Europa prima che ci ripensino. I partiti non potranno dire di no a Sergio Mattarella, anche solo per riflesso condizionato; e si metterà su un altro governo di unità nazionale, ma stavolta entra dentro pure la Meloni – Mattarella è patriota, no? Mattarella stesso non si potrà sfilare, anche perché questa soluzione è un buon compromesso: Mattarella premier può andare benissimo a vivere nella casa che si è appena affittato a Roma, non deve cambiare i suoi programmi immobiliari. E poi si tratta di fare il presidente del Consiglio per un anno, fino alla naturale fine della legislatura; poi nel 2023 si torna a votare e chi s’è visto s’è visto, tana libera tutti, amici come prima e istituzioni come sempre. Pensate che bello: ancora un altro anno di Dream Team Mattarella/Draghi, ma stavolta a ruoli invertiti, così, per non annoiarsi e non farsi logorare dalla routine. Ok, io l’ho sparata. A chi tocca adesso?