Il Covid ha ucciso anche il sesso libero, o forse non abbiamo più voglia di uscire
La fine del lockdown e i vaccini avrebbero dovuto inaugurare lo sfogo collettivo di desideri repressi. Ma non è andata così. Dopo mesi di castità si ha paura di fare la prima mossa, siamo tornati vergini. Quindi ci si saluta con gesti goffi, si torna a casa, e magari si fa sexting il giorno dopo
Tra lockdown, distanziamento sociale, mascherine e tamponi, uscire per un primo appuntamento è diventato un incubo. Soprattutto se sei una persona con degli standard specifici, tipo voler visionare la cartella clinica prima di accettare di uscire o non volere fare sesso con un no vax. Durante la pandemia si è fatto meno sesso, almeno quello occasionale, e di conseguenza sono crollate anche le vendite di preservativi. Karex, un’azienda che produce 5,5 miliardi di preservativi l’anno e li vende in 140 paesi, ha dichiarato che l’uso dei suoi prodotti è diminuito fino al 40 per cento dal 2020 a oggi. Uno studio di Lancet uscito pochi giorni fa lo conferma: anche il sesso, la cosa più popolare che c’era, sta diventando un bene di lusso.
La fine del lockdown e l’inoculazione di 2 dosi (ora 3) di vaccino avrebbe dovuto inaugurare lo sfogo collettivo di desideri repressi. Il 2021 sarebbe dovuto essere un replay degli ann ’20, da larve in pigiama ci saremmo dovuti trasformare in edonisti in abiti di cristallo e piume. Da quando ha smesso di essere illegale vedere persone diverse dai propri familiari per fare sesso tutta l’energia bloccata sarebbe dovuta esplodere in un fascio di luce orgasmica. Ma non è andata così.
Come mai? Il Covid ha rovinato la nostra già misera vita sessuale? In realtà già qualche anno prima della pandemia il sesso si era trasformato in qualcosa da fare controvoglia. Negli Stati Uniti, una ricerca del 2018 annunciava che i millennial fanno meno sesso dei boomer alla loro età e quelli della GenZ ne fanno meno dei millennial. Sarà l’apocalisse. O non bastano i soldi per invitare a cena fuori qualcuno. Forse è imbarazzante portarlo a casa dove ci sono altri coinquilini in mutande sul divano. Non si sa se e quando mettere una mano sul culo senza essere denunciati. Magari nell’aria ci sono sostanze chimiche che fanno scendere la libido. Chi lo sa. Il Covid certo non ha aiutato. In più, ad aggravare la situazione, si sono aggiunte alcune nuove complicazioni.
Il primo ostacolo da superare per incontrare una persona nuova post lockdown è uscire. Stai finendo di vedere la serie dalla quale non riesci a staccarti dalla prima ondata. Ormai è così, non sono più le mani ma gli schermi che mancano. Mentre i tuoi organi riproduttivi si atrofizzano ti chiedi: quel personaggio farà sesso entro la fine di questa puntata? Magari si esce dopo un tira e molla di un mese, buche e pali. “Ci vediamo ma ti fai un tampone prima?” “Va bene”. “Mandami il referto”. Queste se va bene sono le parole che precedono l’incontro. Non fanno venire voglia di sesso. Quando incontri qualcuno per la prima volta i saluti possono essere imbarazzanti. Non ci si dà più la mano o baci sulla guancia, e questo è un bene. Puoi regalare un biglietto della lotteria, una pianta grassa, un pesce rosso. O puoi mantenere un contatto visivo intenso. Senza chiudere le palpebre. Come Marina Abramovicćche ti guarda fino a quando uno dei due non piange.
Dopo aver chiacchierato tutta la sera – il 70 per cento della conversazione sarà occupata da teorie pandemiche – nessuno potrà apprezzare le battute divertenti che ti sei preparato o il tatuaggio con citazione sull’amore che ti sei fatto solo per farlo vedere a quella che volevi portarti a letto. Dopo mesi di castità si ha paura di fare la prima mossa, siamo tornati vergini. Quindi ci si saluta con gesti goffi, si torna a casa, e magari si fa sexting il giorno dopo.
Non si fa sesso dal vivo ma online sì. Le views su PornHub sono aumentate del 300 per cento, se vediamo la foto di una gamba su Instagram mandiamo un pene in DM, il sexting è il nuovo “come stai?”. Ora è un trend anche vestirsi in modo sexy: vanno i corsetti e i body di pizzo, latex colorato e micro-costumi anche per le foto sulla neve. Tutto da guardare, niente da toccare. Forse è più comodo, sicuro, meno faticoso. Perché scambiare fluidi e rischiare di non essere all’altezza? Non si ha necessariamente paura del Covid, non è la mancanza di libido. E’ come la bici o camminare. E’ stato strano ricominciare a fare cose che ci eravamo quasi dimenticati. Come bisogna esercitarsi a fare tamponi allo specchio senza rompersi il naso, bisogna esercitarsi per imparare di nuovo a stare vicini.
generazione ansiosa