Totti e Ilary Blasi sono l'ultima soap opera italiana, che piace proprio perché reale

Claudia Casiraghi

Ci si vergogna davanti alle telenovela, ma poi quando il gossip dei personaggi famosi somiglia a Beautiful tutti si impicciano senza nascondersi. Da Britney Spears a Belén Rodriguez e Stefano De Martino. L'ultima saga è quella della famiglia del Capitano

Le telenovela sono il piacere proibito di pochi disgraziati, vessati dagli sguardi di riprova e mal celata superiorità del mondo circostante. Lo stesso mondo che, dopo aver ripudiato le telenovela nelle sue declinazioni televisive, si frega le mani al cospetto delle (vere o supposte) miserie altrui, quelle telenovela umane con protagonisti vip. È come una puntata di Beautiful nel mondo reale, con amori finiti, tradimenti, soprusi, vendette e ritorni, famiglie in guerra, amanti feriti, figli arrabbiati, ex mariti, ex mogli, ex amici. Smentite e smentite delle smentite, poi pianti, lacrime e confessioni, meglio se affidate alla carta stampata previo accordo multimilionario. 

Britney Spears, che nei mesi passati ha lasciato fossero altri a raccontarne la storia, digerendo impassibile ogni "Io so che", ha accettato di scrivere la propria verità. Un libro bomba, che rivela i dettagli più sordidi degli ultimi tredici anni, gli anni della conservatorship – misura che gli americani tendono a rendere obbligatoria per chi abbia problemi mentali – e delle angherie paterne. Per farlo, si dice abbia preteso quindici milioni di dollari. Quasi il doppio di quanto avrebbe speso la Cbs per accaparrarsi i diritti del pasticciaccio brutto di Harry e Meghan Markle: quel loro piangere al cospetto di Oprah Winfrey, sua signora dei salotti televisivi, lamentando discriminazioni e maltrattamenti da parte dei reali inglesi. Negli Stati Uniti, l’intervista-piagnisteo ha avuto oltre diciassette milioni di telespettatori. In Italia, non ha potuto tanto. Ma gli amanti segreti del gossip, quelli che dal parrucchiere puntano sguardi vacui alla propria immagine nello specchio pur di non farsi beccare con un rotocalco fra le mani, l’hanno seguita e commentata. Si sono indignati, hanno giudicato Meghan Markle, perché "Arrivista, cosa ti aspettavi?". Hanno versato lacrime di empatia quando la Duchessa, con faccia straziata, l’ha sparata fuori, quella parola. "Razzismo", e ai danni del suo piccolo Archie, per giunta. Hanno parteggiato, ora per i Sussex, ora per la corona. Poi, con la facilità dei pettegoli di mestiere, sono passati ad altro.

Belén Rodriguez e Stefano De Martino, un’altra rottura, le promesse eterne di condivide nel mezzo una figlia. Sembrava finita, questa volta per sempre. Ma la vita, a volte, riserva sorprese. Così ecco il ritorno di fiamma a nutrire le fantasie di quel pubblico strano, che le telenovela le disprezza solo se finte. Belén ha scritto una pagina inedita di gossip. Curiosa e appetibile sì, ma mai quanto quella aperta - loro malgrado - dai coniugi (ex, forse) Totti.  

Il Pupone e signora sono l’ultima soap opera italiana, i Kim Kardashian e Kanye West dello Stivale. Si sono mollati, pare, dopo un amore fiabesco durato quasi vent’anni. Si sono mollati, e lo hanno fatto, si dice, senza intenzione alcuna di emulare il modello Gwyneth Paltrow-Chris Martin. Nessuno spazio sarebbe stato riservato all’idillio di una famiglia moderna, allargata, perché un tradimento, forse due, cloni di Ilary Blasi e Francesco avrebbero inquinato le acque. Roba che il Pupone ha cercato di smentire, smentito a sua volta da foto, dichiarazioni d’altri, altarini e cori accorti di "ah, signora mia, tradire la moglie con una donna che le somiglia tanto". Online, nei giorni caldi di una separazione presunta, è impazzato il toto-nome, il toto-amore. A Totti e Ilary sono state attribuite nuove storie, più e meno scandalose. Qualcuno si è sentito in dovere di arruolarsi nell’esercito dei "lo dicevo io che non poteva durare per sempre". Qualcun altro ha preso la strada, umidiccia di lacrime, del "no, anche loro". E, mentre in America Kanye West lanciava frecciatine social a Pete Davidson, nuovo compagno della sua ex moglie, l’Italia si fermava, rapita non da Kim Kardashian e dalla promessa di un nuovo docureality su Disney+, ma dai Totti. Da quel grande romanzo nazionalpopolare scritto nella natura di ogni famiglia vip. Perché Beautiful no, non lo si può mica dire quanto piace. E guai a farsi sorprendere davanti alle soap latine. Robetta, cosacce: quella è spazzatura. Ma le vite di terzi, quelle saghe infinite in cui ci si sente legittimati a ficcare naso e becco, che "mica è colpa mia se siete famosi, l’avete voluta voi la popolarità", sono un altro paio di maniche. Più chic, più adatte al chiacchiericcio social(e). Sono materia di scambio per cervelli ipocriti, ma tanto basta a togliere di mezzo il fastidioso imbarazzo che una Brooke Logan televisiva saprebbe suscitare. 

 

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