Saverio ma giusto
Non ti è piaciuta la battuta? Puoi sempre alzarti e andartene
Chissà se tutta questa vicenda c’insegna che Will Smith sia maschilista o che la body positivity sia solo una fragile ipocrisia. Quel che è certo è che un uomo ha reagito a una battuta in modo ridicolo
Più di dieci anni fa, quando ancora muovevo i miei primi passi come stand-up comedian (cioè carponi, quindi più che “stand-up” la mia era una “on all fours comedy”), mi ritrovai – oserei dire per errore: mio o del pubblico presente – a fare spettacolo in un piccolo paese della Puglia, credo fosse Altamura. All’epoca avevo molto materiale shock – anche adesso, ma lo spirito è diverso: all’inizio c’era una giovanile esplorazione del limite o se preferite un infantile piacere nel dire “caccapipì” per vedere l’effetto che fa – e, data anche la mia scarsissima popolarità (anche adesso non sono un influencer giacché preferisco i soldi “pochi, maledetti e subito” ai follower, ma ho una popolarità sufficiente da far sì che chi mi venga a vedere dal vivo sappia a cosa vada incontro), capitava che assistesse al mio spettacolo il pubblico sbagliato, o che io fossi sbagliato per un certo pubblico in un certo luogo – una sorta di appuntamento al buio finito male.
Quella sera ad Altamura c’era una signora anziana che era indignata dalle mie battute sull’incesto (sostenevo di essere sessualmente attratto da mia sorella, e rincaravo la dose giustificando quest’aberrazione con il fatto che mia sorella somigliava a mia madre); la signora rumoreggiava, finché non sbottò: “Vai da un esorcista!” – sembra una battuta ma non lo era: la signora era un autentico esemplare di entroterra pugliese, e la sua convinzione che certe pulsioni fossero opera del Maligno non era ironica, così come autentico era il suo analfabetismo umoristico tipico di chi pensa che una battuta abbia un significato letterale, e pertanto pensava io fossi davvero incestuoso (disclaimer: io non sono mai stato realmente attratto da mia sorella, anzi sessualmente mi ripugna, e la ragione è proprio perché assomiglia a mia madre. Non che mia madre sia brutta, ma – per intenderci – le somiglio). Ma torniamo ad Altamura: “Vai da un esorcista!”, tuonò la signora dalla platea. E io, con un tempo comico invidiabile: “Ci sono stato quando ero bambino. L’esorcista era un prete, e mi ha inculato”. Risata e applauso del pubblico, tranne dalla signora, che si alzò e se ne andò indignata e offesa.
Oggi quella signora, pur se culturalmente e umoristicamente arretrata, si erge come baluardo di civiltà rispetto a Will Smith. Non entro nel merito della battuta tricologica di Chris Rock (per qualcuno era una battutaccia, per me era solo una battutina), perché qualunque fosse la sua qualità era solo una battuta, e come tale va presa, cioè non a schiaffi. Se e quando una battuta non piace al punto da risultare intollerabile, basta alzarsi, voltarsi e andarsene. Cioè ergersi sui propri arti inferiori, ruotare il busto e con esso anche le sopracitate gambe, e muoverle un passo alla volta fino all’uscita più vicina. (Vale anche per la tv o i social: se una cosa che vedete/leggete lì non vi piace basta spegnerli, anche se mi rendo conto che ciò prevede pollice opponibile).
Non so se tutta questa vicenda c’insegna che Will Smith sia maschilista (a me la sua reazione è parsa più narcisistica che patriarcale) o che la body positivity sia solo una fragile ipocrisia (chiedono accettazione e inclusione, ma appena le includi in una battuta umoristica – che è la più grande forma di accettazione che l’umanità abbia escogitato – ecco che vogliono essere trattate diversamente, cioè discriminate); quel che è certo è che un uomo ha reagito a una battuta in modo ridicolo. La comicità ha trionfato. Se la cosa vi offende, potete sempre alzarvi e andarvene. Essere offesi non è grave e non ha mai ucciso nessuno; mica come l’alopecia.
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