26 settembre 1948 - 8 agosto 2022
Olivia Netwon John, la prima teenager ultratrentenne del cinema
Era il nostro mito, rughe o meno. La sua Sandy di "Grease" era beauty inclusive mezzo secolo prima che il termine diventasse grido di battaglia per legioni di pasionarie. Funzionava perché non parlava agli occhi, ma alle nostre incertezze
Le madri ridevano della nostra ingenuità. "Ma non vedi che 'quella' ha almeno trent'anni?". "Quella" era Olivia Netwon John, morta stanotte nel suo ranch in California dopo una battaglia contro il cancro lunga trent'anni e la fondazione di un centro di ricerca a cui il marito ha chiesto di devolvere eventuali donazioni omaggi. Aveva 73 anni, cantava da quando ne aveva 14 ed era stata notata da un agente, nella Cambridge australiana dove era nata. Negli anni aveva inanellato un numero interessante di hit fra cui la maliziosissima "Physical" nei primi Anni Ottanta, che interpretava in tutina lucida da aerobica e fascia tergisudore (perdonateci per la moda di quegli anni) pur elogiando nel testo la ginnastica da letto, come noi che la seguivamo adoranti avevamo scoperto nel nostro progressivo apprendimento dell'inglese, di cui lei era una delle madrine.
Ma come, la Sandy di "Grease", hopelessly devoted to you cioè a John Travolta, invitava un tipo qualunque a darsi da fare? Non sapevamo, allora, che Olivia Newton John già tentava di smarcarsi da quel personaggio che aveva accettato di interpretare dopo molte insistenze nei tardi Anni Settanta (sapeva anche lei che a ventinove anni non "prendi più la luce" come a sedici e che la mattina ti svegli con le occhiaie, non voleva rischiare di apparire grottesca come era accaduto pochi anni prima ad Ava Gardner che aveva cercato di interpretare la mrs Robinson del "Laureato" era era stata scartata perché considerata, a cinquant'anni, troppo vecchia perfino per interpretare una milf).
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Sandy era il nostro mito, rughe o meno: la ragazzina secchiona e perbene capace di trasformarsi in panterona per amore, in un liceo di stronzi e di bulle, come tutti i licei. Come il nostro. Era l'eroina dell'escalation estetico-sessuale che contavano di compiere anche noi, se solo fossimo riuscite e levarci quei dannati calzerotti di filo di Scozia. Che Sandy, con la sua faccia già stanca, così simile a quella delle nostre mamme, vivesse in un'America Anni Cinquanta colorata come un marshmallow, aggiungeva solo credibilità al tutto. Ed è per questo che Olivia Newton John, l'adolescente trentenne, beauty inclusive quasi mezzo secolo prima che il termine diventasse grido di battaglia per legioni di pasionarie anti-patriarcato, anti-social, anti-sistema, ha funzionato allora come funziona adesso con i millennial. Perché non parla agli occhi, ma alle nostre incertezze.