Saverio ma giusto
Primarie Pd in duo con Sanremo? I cantanti in gara anche per la segreteria
Esclusivo, questa la decisione presa dal segretario uscente Enrico Letta dopo l’incontro con Amadeus, i vertici del partito e quelli della Rai: i due eventi nazionali saranno accorpati. Soddisfatta Elly Schlein, che vede nel televoto da casa un “allargamento della comunità democratica”
Sono in grado di rivelarvi in anteprima la decisione che verrà presa e comunicata in queste ore dalla direzione nazionale del Pd in merito alle primarie. I rumors danno per certo il rinvio della data dal 19 al 26 febbraio; mentre sarebbe tramontata definitivamente l’ipotesi di voto anche online. In realtà sono in possesso di informazioni riservate che mi consentono di smentire quanto sopra. La data della consultazione sarà sì spostata rispetto al previsto, ma non rinviata bensì anticipata: le primarie del Pd si terranno dal 7 all’11 febbraio, in concomitanza con il Festival di Sanremo. I due eventi nazionali saranno infatti accorpati: questa la decisione presa dal segretario uscente Enrico Letta dopo l’incontro con Amadeus, i vertici del partito e quelli della Rai. Ciò significa che i 28 cantanti in gara si contenderanno anche la segreteria del Partito democratico; mentre sul palco dell’Ariston, oltre agli artisti già annunciati, canteranno e gareggeranno anche Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo.
In proposito, ancora non sono noti i titoli delle canzoni con le quali i quattro parteciperanno al Festival; né con chi si presenteranno nella quarta serata, quella del venerdì, dedicata alle cover e ai duetti, e in questo caso anche alle alleanze – i bene informati scommettono che Schlein si presenterà sul palco con Conte, ma non Paolo. Anche il sistema di voto subirà delle modifiche sostanziali: a decidere il nuovo segretario del Pd non saranno solo gli iscritti o i cittadini che si presenteranno fisicamente alla consultazione, ma anche il voto della giuria demoscopica, della sala stampa e dell’orchestra, più il televoto; contestualmente, ai gazebo sarà possibile esprimere una preferenza sui cantanti in gara. Soddisfatta Elly Schlein, che vede nel televoto da casa un “allargamento della comunità democratica”; critico invece Bonaccini: “Si tratta di una proposta irrealistica e oltretutto inapplicabile a tre settimane dal voto: non abbiamo ancora mai fatto nemmeno una prova con l’orchestra, si rischia di prendere una stecca”. Gianni Cuperlo ha detto di non essere sfavorevole in linea di principio: “Se il voto sarà trasparente e regolare, il prossimo segretario o segretaria del Pd potrebbe non solo vincere le elezioni, ma anche l’Eurovision”; perplessa invece Paola De Micheli: “Ho la sala stampa contro, mi massacreranno”.
Nei circoli e nelle sezioni del Pd prevale lo smarrimento: ora molti sono indecisi se dare il proprio voto a Schlein o a Paola e Chiara; se votare Bonaccini o Grignani. Ma secondo i sondaggisti e i bookmakers “l’effetto Sanremo” sul Pd si farà sentire, anzi sarà determinante: secondo gli analisti con la candidatura di Madame alla segreteria del Pd il partito si apre anche ai No vax, mentre i Cugini di Campagna allargherebbero la base a destra. Sui social già impazza il FantaPd: l’eventuale vittoria della cantante Giorgia – con conseguente scontro diretto alle urne con la sua omonima Meloni – vale 100 punti bonus, più che se dici “Papalina”. La destra insorge: Fratelli d’Italia chiede lo spoils system dell’orchestra, o in alternativa Pino Insegno ospite fisso tutte le sere; Forza Italia suggerisce di riequilibrare la presenza di Chiara Ferragni all’’Ariston affiancandole Bruno Vespa; Matteo Salvini accusa: “Speculazioni in corso, su Gianni Morandi come sulle accise parlerò direttamente con il presidente del Consiglio”.
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