Saverio ma giusto
Proporre agli alieni uno scambio di pianeta? Si può (magari ci cascano)
All’indomani dell’ennesimo abbattimento di “oggetto volante non identificato” nei cieli fra Stati Uniti e Canada, non facciamoci trovare impreparati: la Terra è un pianeta usato e anche male, pieno di debiti e problemi
Dopo la pandemia e la Terza Guerra Mondiale, siamo finalmente giunti allo sbarco degli alieni? E’ questo lo scenario che si prospetta dopo che il dipartimento della Difesa americano, all’indomani dell’ennesimo abbattimento di “oggetto volante non identificato” nei cieli fra gli Stati Uniti e il Canada, ha ammesso di “non escludere nessuna ipotesi” riguardo alla provenienza di quei cosi. Successivamente alcuni funzionari hanno ridimensionato queste parole ed escluso l’idea che si tratti di oggetti extraterrestri; ma ciò non è credibile, voglio dire, come fai ad escluderlo? Cos’hanno trovato fra i rottami del velivolo abbattuto di tanto distintivo da essere sicuramente terrestre? Una forma di formaggio dop? Non facciamoci cogliere alla sprovvista: non lasciamo che solo paranoici e complottisti si preparino all’eventualità di uno sbarco alieno sulla Terra, anzi, è bene che qualche adulto senziente e capace d’intendere e volere prenda in considerazione la cosa.
A preoccuparmi non sono tanto gli eventuali alieni, ma noi terrestri: questo è un periodo storico nel quale non siamo particolarmente presentabili – e non mi riferisco soltanto al fatto che stiamo sempre in tuta e scarpe da ginnastica. Già in questa storia siamo partiti male, abbiamo già fatto la prima gaffe: all’inizio abbiamo subito pensato che quegli ufo fossero tutti palloni spia cinesi, offendendo in un colpo solo sia i cinesi (“ci state dando degli extraterrestri?!”) sia gli alieni (“ci state dando dei cinesi?!”). Da adesso in poi non possiamo più sbagliare: se si trattasse davvero di extraterrestri, si tratterebbe di una grande opportunità da prendere al volo! Come facoltosi turisti inglesi o americani che giungono in Toscana o in Umbria o in Puglia e comprano masserie, trulli, casali, vigneti, borghi o intere colline semplicemente perché rapiti dal paesaggio, dal cibo e dal vino, così possiamo spennare anche i marziani.
Oppure proporre uno scambio di pianeta: loro qui e noi da loro, occasione unica nella storia dell’umanità per potere ricominciare, ripartire da zero altrove, dopo avere imparato dai nostri errori – perché abbiamo imparato, vero? Per riuscire in questo raggiro (perché di questo si tratta, diciamoci la verità: la Terra è un pianeta usato e anche male, pieno di debiti e dove ti giri c’è un problema, trema tutto, casca a pezzi, e ci sono grossi problemi d’umidità tipo il mare che s’innalza e inabissa tutto), per riuscire in queste truffa planetaria, dicevo, tocca lavorare di squadra per vendere al meglio quello che abbiamo da offrire, occultando le magagne. Dobbiamo nascondere le guerre in corso: chi prenderebbe un pianeta con simili contenziosi in atto? Vagli a spiegare che no, non è niente, è quello di sopra che minaccia di sganciare l’atomica ma poi non lo fa… Speriamo che questi alieni non soffrano il caldo: se si accorgono che questo pianeta è surriscaldato se ne ripartono alla velocità della luce. La siccità invece non è un problema: questi vengono dallo spazio, sono abituati a pianeti senza acqua, nemmeno ci faranno caso. Mi raccomando, nessuno dica niente del terremoto in Siria e Turchia; se gli alieni notano qualcosa e dicono “e quella crepa nel suolo?” voi dite che c’è sempre stata, che è voluta, è fatta apposta – apposta per far che non si sa, voi fate i vaghi e cambiate discorso. E ok la body positivity, ma ora che siamo sotto osservazione possiamo per favore curarci tutti alla vecchia maniera, nascondendo le imperfezioni? Cerchiamo di fare bella figura. Magari ci comprano.