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Tornano i monologhi di Seinfeld e Twitch li banna per “transfobia”
Il comico americano è stato censurato dalla piattaforma di proprietà di Amazon. L'intelligenza artificiale ha individuato delle parole che violavano le linee guida e ha agito di conseguenza. L'ennesimo atto di cancel culture
Jerry Seinfeld, uno dei più famosi comici americani, autore e protagonista della serie televisiva “Seinfeld” che ebbe enorme successo degli anni Novanta, è stato il primo a ribellarsi al clima censorio raccontando un aneddoto: “Mia figlia ha 14 anni. Mia moglie le dice: ‘Sai, tra un paio d’anni penso che forse vorrai andare in giro di più in città nel fine settimana così puoi vedere i ragazzi’. Sapete, mia figlia dice: ‘Questo è sessista’. Tutto quello che vogliono è usare queste parole. ‘Questo è razzista, questo è sessista, questo è un pregiudizio’. Non sanno nemmeno di cosa parlano”.
Adesso Twitch, la piattaforma di streaming di proprietà di Amazon, ha messo al bando una parodia di “Seinfeld” generata dall’intelligenza artificiale per “transfobia”. “Nothing, Forever”, uno spettacolo di 24 ore, sette giorni su sette, era diventato virale su Twitch. Presentava ricreazioni di personaggi della sitcom comica “Seinfeld” utilizzando il software OpenAI. Lo streaming di Twitch segue l’immaginario “Larry Feinberg”, basato sul personaggio di “Seinfeld”, trasmesso dalla Nbc per nove stagioni dal 1989 al 1998. Proprio come i veri episodi di “Seinfeld”, “Nothing, Forever” inizia con Larry che fa cabaret. La scena è familiare a qualsiasi fan della sitcom degli anni ‘90, quando Jerry Seinfeld si metteva davanti a un microfono. Stavolta un Jerry Seinfeld a bassa risoluzione che evocava una nostalgia per i primi giorni di Internet. Domenica sera, “Larry ha iniziato la sua esibizione notando che il pubblico non rideva e ha chiesto suggerimenti. “Sto pensando di fare qualcosa su come le persone transgender stanno rovinando il tessuto della società. Ma nessuno sta ridendo, quindi mi fermerò”.
A partire dal giorno dopo, la pagina Twitch di “Nothing, Forever” ha mostrato ai visitatori il seguente messaggio: “Questo canale non è disponibile a causa di una violazione delle Linee guida della community”. Amazon aveva già fatto sparire il libro dello studioso conservatore Ryan T. Anderson, “When Harry Became Sally”, che non è più disponibile su Amazon né sulle sue piattaforme Kindle e Audible. Un portavoce di Encounter Books, la casa editrice di New York che ha pubblicato il libro, ha rivelato al Wall Street Journal di essere stata informata dal suo distributore che il libro è stato rimosso per “violazione delle linee guida sui contenuti di Amazon”. Anderson criticava il transgender.
I “Twitter Files” sono già negli annali della censura. Twitter ha bloccato l’account di Maya Forstater, la donna inglese critica del gender già licenziata per aver espresso solidarietà a J.K. Rowling. Poi Twitter ha censurato un movimento di donne che lavorano nella Sanità spagnola e critiche del gender. Twitter ha sospeso la giornalista conservatrice Allie Beth Stuckey per aver criticato la sollevatrice di pesi neozelandese Laurel Hubbard, un uomo biologico che ha gareggiato con le donne in nome dell’“inclusione”.
La Disney ha appena rimosso un episodio dei Simpson che si riferiva ai campi di lavoro cinesi dal suo servizio di streaming a Hong Kong. Twitch fa sparire la parodia di una vecchie serie tv americana. C’è sempre più di un buon motivo per censurare.
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