Bambolotti e bambinoni
Co-parenting, l'ultima moda in America è procreare con gli amici ed evitare trappole famigliari
La co-genitorialità platonica dopotutto è una realtà ormai consolidata negli Stati Uniti. Classici avventori di dating online, donatori (cioè venditori) di ovetti e semini e aspiranti genitori hanno trovato la cornice perfetta per ritrovarsi
Bambolotti e bambinoni. E’ l’ultimissima riportata dalla Associated Press: si chiama “platonic co-parenting”, ovvero filosofia e bambinismo in burocratese. E’ il mondo nuovo, ma neanche tanto, di “Modamily”, un sito con app e annessi loghi di New York Times, Washington Post, Bbc, Abc News. “A new way to family”, recita la home page in spirito di platonica Politeia. E introduce un universo di potenziali figli perfetti che mette in contatto classici avventori di dating online, donatori (cioè venditori) di ovetti e semini e, non ultimo, aspiranti genitori platonici. L’obiettivo di chi lo clicca è quello di diventare mamme e papà senza formare famiglie tradizionali. Ossia famiglie-pandemonio che producano “turbinii emotivi”.
Non è l’unica occasione. Un altro sito accreditato è pollentree.com (l’albero del polline). Qui i nostri fanta-genitori scelgono altre mamme e altri babbi con cui entrare in contatto. Possono farlo a partire da una località prescelta o in base alla distanza dalla propria residenza. Nella sezione “choose type” la tendina apre le seguenti possibilità: donatore d’uovo, donatore di sperma, recipiente d’uovo, recipiente di sperma, adozione, fecondazione in vitro, co-parenting maschio, co-parenting femmina. E a mille ce n’è: “Senza PollenTree non avrei mai incontrato il mio adorabile co-genitore”, scrive fra le recensioni Oaktree. E poi arriva Steven38: “Sono riuscito a trovare subito una ‘ricevente’ e ora è incinta. Il suo partner desidera tenere il bambino, quindi abbandona il sito. Molte grazie”. Molte grazie, sì, perché con platonic co-parenting capiamo meglio questo mondo.
D’altra parte la platea è vasta. Van Jones per dire, commentatore della Cnn, già padre di due figli, decide di fare un terzo bambino. Ha alle spalle un matrimonio fallito che lo dissuade dall’accollarsi mogli. Decide così, d’accordo con Noemi – sua vecchia amica – di fare un figlio da crescere insieme. Ma senza zavorrarsi l’un l’altra. Genitori sì, ma ciascuno in case e camere separate. Condividendo croci e delizie del nascituro, ma senza stare insieme. Fra Van e Noemi funziona che dopo qualche amplesso (il minimo della pena) – voilà – nasce il bambolotto platonico. E loro sono un genere di coppia che spera il figlio cresca amatissimo e pure perfetto. Come un’idea iperuranica, appunto. Dove a contare non sono i ruoli o le istituzioni, ma l’affetto. Un mondo adulto. O forse talmente vecchio che s’è rimbambito ed è tornato esso stesso bebè.
Anche se quelli che noi chiamiamo rimbambiti Goethe li chiamava decadenti, per via dell’esasperazione di affetti e soggettivismi tipici delle civiltà emaciate. Ma noi – meno seri – ci vediamo ragazzi in cerca di amichetti (vale a dire co-parents). Piccoli che giocano alle mamme e ai papà coi figli tipo bambolotti dai pomi rosa nel passeggino. Pupazzi perfetti, per non dire di plastica. E se la genitorialità oggi è un fatto ludico, se il bambino è poco più d’un bambolotto, col platonic co-parenting si aprono universi fantastici… Cieli di stelle che vengono al mondo... Iperurani di creature perfette e co-genitori accoglienti…
La co-genitorialità platonica dopotutto è una realtà ormai consolidata negli Usa, dove platonici sono uomini e donne – più fluidi e chimere situate in mezzo – che fanno i genitori senza accoppiarsi più (e fin qui è storia antica). Platonici sono ancora le mamme e i papà che fanno i genitori senza esserlo per davvero (e che c’è di male: non funziona così pure per i genitori adottivi?). Nulla male, appunto. Ma sono soprattutto co-genitori platonici gli uomini e le donne – con le chimere situate in mezzo – che schedulano bambini. Cioè li programmano o li disegnano a tavolino. Un po’ come si fa per le perizie tecniche o per le terre di conquista ove accampare diritti. Insomma: si chiama platonic co-parenting perché il sesso è il minimo della pena (pochi incontri finalizzati alla procreazione) oppure del tutto soppresso. Come a dire: supermercati di bambolotti comprati da bambinoni. Per riempire noie e vuoti di vita, come nei pomeriggi d’inverno. Per giocare davvero alle mamme e ai papà.
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