Estate con Ester
I bei tempi andati in cui il mondo era delle ragazze
Il cortocircuito di maschi mai tanto disinteressati e donne mai così sfiduciate. Il nuovo esercito di quelle che stanno meglio da sole
Sì, narcisista, maschio tossico, manipolatore, quello che volete ma la verità è un’altra, fidanzarsi è diventata un’impresa, nell’anno di scarsissima grazia 2023 io non ci proverei nemmeno, né per sfizio, né mai. Si sta assistendo a un cortocircuito epocale: il sesso è a zero, frega più niente a nessuno, l’intrattenimento etero maschio indoor è ai massimi storici: videogiochi, chat degli amici che è come al bar, sesso libero anzi liberissimo, è un grande outlet, basta mettersi su Tinder un quarto d’ora o iscriversi al padel, meglio ancora – una partita e trovi tutto gratis. Gratis! Se ti va bene sale in casa, cucina, pulisce e se ne va. C’è una pletora di ragazze sfiduciate ma disposte a ogni tentativo. Il maschio non è mai stato così disinteressato. E quindi più potente. Nessun precedente nella storia, si deve tornare al medioevo per imbattersi in un asservimento così grave. Non basta nessuna quota rosa, certificazione Iso parità, servirebbe un lavaggio del cervello mondiale con la varechina. Se basta. La femmina è ridotta solo a bersaglio psicologico. Buttata via e spesso neanche usata. La proliferazione di una certa terminologia medico-disperata spiega tutto: maschio tossico, manipolatore, varie. Vuol dire solo una cosa: comandano.
Insomma che è stato? Che è successo? Invece di sparare i narcicista! a salve, facciamo un congresso, una riflessione condivisa, un’analisi della sconfitta dove chi sa come si vince parla, e arriviamo a una linea difensiva, una strategia, un metodo. Usciamo dalle sabbie mobili, il programma per il futuro non può diventare si salvi chi può. Inutile illudersi che studiare il passato serva a qualcosa. Erano altri tempi, quando il maschio aveva uno scopo preciso, ricorsivo, e la femmina sapeva che a sistemi chiari di premesse erano normali sottoinsiemi di conseguenze possibili. Mi esprimo meglio: capivi da dove arrivava la scoppola.
Accadeva questo: con uno scoperto stronzo saresti uscita una sera nonostante avvisi e pareri contrari raccolti, il giorno dopo sarebbe sparito, frignavi, le amiche t’avrebbero doppiamente giustiziata a colpi di “te l’avevo detto”. La consecutio non ti sfuggiva, però. Era ovvia, nitida. La vittima non poteva dire d’essere andata in guerra senza armi: lo sapeva da prima. Se la ragazza era particolarmente sensibile all’innamoramento romantico, passava una decina d’anni così, poi, finite le testate educative ai muri siberiani (esperienza, strada penosa che nessuno può fare per te), si sarebbe messa col bravo cristo, tanto affidabile epperò. Sospiri di gioventù perduta.
C’era, tra gli aggeggi malfunzionanti, solo questa serie: la relazione a distanza, la relazione non corrisposta, la relazione corrisposta a saltello, la rincorsa all’ex che sta con un’altra, la relazione con lo sposato. Fin qui si sapeva come cavarsela. Assenze, desideri, rari ludi erotici notturni e diurni, “ti penso” fasulli in qualche sms e promesse di Pinocchio al telefono, quando il giorno di vedersi si approssimava e il maschio doveva dare prova di futura buona volontà. Capire le cose significa governare le cose, il maschio tranne poche eccezioni era prevedibile. Il mondo era nostro senza saperlo.
Poi sono arrivati in massa, una specie nuova, più evoluta, più adatta ancora alla sopravvivenza. I Maschi Cubo-di-Rubik. Hanno già preso tutto, avuto tutto, sperimentato tutto. Ora vanno a caso, il metodo è quello terrorista, colpiscono dove vogliono e decidono quando. Perché, lo sanno solo loro. Sangue freddo, sangue di pesce. Hai quello a cena che non si capisce perché ti ha invitata se deve stare così al tavolo, con la faccia di uno di sei anni costretto a mangiare i cavoli. E’ timido? Ha perso al poker online? Non gli garbi? Ha cambiato idea? Ha una ex e pensa a lei? Ma soprattutto, perché richiama il giorno dopo? C’è il forse non convinto, il forse non etero, il doppiogiochista senza il doppiogioco. Il dilapidatore di chat che non concretizza mai, quello che sono tre anni di messaggi subliminali e ancora non si decide, dopo che lei ha manifestato che sarebbe vinta ogni resistenza, firmerebbe pure una carta che il mattino dopo non impazzirà/accamperà pretese/si immaginerà un futuro.
Ce n’è abbastanza per dire per carità. Fino a un poco di tempo fa c’era gente (femmine) abbastanza coraggiose da prendersi il rischio tremendo del non succede niente. Quelle che non restavano mai senza speranza, con la paura di niente. Sapevano che perlopiù l’amore è forza fisica. Capacità di orientarsi nella scelta, energia di sottrazione, intelligenza cinica. Intendendo per cinica che vada dritta al senso. Servono spalle d’acciaio a rimbecillirsi e saper andare avanti lo stesso. C’erano, quelle così, e sono sempre meno. C’è un nuovo esercito, veda il lettore se preoccuparsi o rallegrarsi. Quelle che stanno meglio da sole. E dall’altra parte, in pari numero, quelle che un altro maschio senza sostanza manco se mi pagano. Il prezzo s’è fatto troppo alto, al padel vacci con gli amici tuoi, tre ore di WhatsApp fattele con quelli del calcetto. Houston, il problema sembrerebbe risolto.
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