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Sesso contemporaneo\7

Cento euro tra i più onesti che mi sia guadagnata

Florenza Carsi

Giocare con la fantasia per dimenticare una serata noiosa. Le lucciole sembrano donne d’altri pianeti ma, per le circostanze della vita, potrebbero essere donne della porta accanto

Ne ho scritto su Instagram alcuni giorni fa, perché si sa, i ricordi (o le fantasie) più interessanti si condividono. E ricordavo quella volta in cui lui comunicava – in tutta fretta – il luogo del rendez-vous. Rientrava da fuori e individuava – con la sua mente acuta da ingegnere – il punto migliore dove incontrarsi. Ovviamente la sua vispa intelligenza scelse un luogo equidistante da casa mia, il suo punto sulla mappina di Google e il luogo della serata. Ma mettiamo, così per gioco, che il mio amato (con cui ero un filino ai ferri corti) non avesse calcolato né il mio umore né il fatto che la zona fosse frequentata da lucciole. Mettiamo che la mise fosse appariscente e succinta: destinata a una serata in un localone trendy con amici (di lui) altrettanto trendy. Odioso il locale, odiosi gli amici e odiosa sta parola. E mettiamo che per evitare problemi di parcheggio, il suo vivo ingegno scientifico avesse scelto una rotonda nei pressi di Firenze sud – ecco, si può dire tutto dei giornalisti e del loro pressapochismo amoroso (e io sono titolata per aver avuto una certa frequentazione) ma un errore del genere non lo avrebbero mai fatto.

 


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Mettiamo tutto questo. Cosa sarebbe potuto succedere? Sicuramente che notassi alcune macchine insistere a girare ‘sta rotonda come cani in cerca della coda e che mi ci volesse poco a capire che stessero indagando se fossi o meno una battona. Ecco, devo ammettere che mi sarebbero bastati pochi passi per rientrare in macchina ma mettiamo che fossi stata curiosa di vedere cosa sarebbe successo rimanendo lì. Dopotutto, era stata la sua acuta mente razionale a scegliere quel bel posticino. E allora, stazionando lì, casomai passeggiando su e giù, avrebbe accostato un’auto. Il tizio, con camicia sbottonata, capelli impomatati all’indietro e sigaretta in tralice tra le labbra, m’avrebbe chiesto: “Quanto?”. Beh, sarei sicuramente scoppiata a ridere pensando all’assurdità della cosa e si sarebbe allontanato offeso credendo ridessi di lui. Mettiamo che mi fossi ripresa entrando meglio nella parte e che a ruota si fosse avvicinato un secondo avventore. Sulla cinquantina, tonico, belloccio. Stessa domanda. E avessi buttato lì un “cento” aggiungendo in modo davvero surreale: “Ma devi fare veloce perché ho un appuntamento… E se non hai il preservativo con te non se ne fa nulla”. Mi avrebbe casomai guardato stranito, avrebbe inaspettatamente cacciato fuori sto preservativo dal portafogli e detto: “Ma certo, sali”. Bé, a quel punto che avrei fatto? Mi sarei tirata indietro? No, sarei salita nella macchinona e ci saremmo infrattati per una decina di minuti in un parchetto nei pressi. Tutto veloce e anche eccitante, piuttosto energico e tumultuoso. Mi avrebbe riportato indietro e dopo tre minuti sarebbe arrivato trafelato il mio eroe (bello cornuto).

Chissà se fosse andata così quella serata e il prezzo adeguato (come battona, mi chiedo). Non saprei, di certo le mignotte sembrano donne d’altri pianeti. Eppure, per le circostanze della vita, potrebbero essere donne della porta accanto. E’ una categoria che ha la mia vicinanza e la mia simpatia. Comunque, se così fosse andata sarebbe stata di gran lunga la parte più divertente (e indicibile) di quella serata trendy. Se così fosse andata avrei anche svelato perché tengo cento euro incorniciati in corridoio. E forse si capirebbe perché dico che sono tra i soldi più onesti che abbia mai guadagnato facendo una volta, e per caso, un mestiere che ad altre tocca purtroppo fare per forza o per necessità… Così giocando a “mettiamo che”.

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