E quindi che bello tornare dalle vacanze, già infelici ma per un po’ baciati dal sole, dal mare, dalla montagna, dal riposo, dagli aperitivi al tramonto. Per tutto l’anno, a partire da gennaio, abbiamo accarezzato questo momento di apoteosi fisica e mentale (ma soprattutto fisica), abbiamo detto a chiunque: eh, adesso mi trovi così, un po’ distrutta, con gli occhi gonfi, ma è perché non sono ancora partita per le vacanze, poi vedrai. Poi vedrai che bellezza, con tutto lo iodio, con tutte quelle passeggiate, nuotate, con quel tempo vuoto, ma non solo vuoto, anche pieno di calma, di paesaggi, di calamari freschi, di conversazioni finalmente autentiche con i pescatori. I pescatori però, giustamente, hanno da lavorare, non è che si mettono a parlare con te, ma non importa perché c’è lo iodio. Ecco, lo iodio. Lo iodio, per chi è stato al mare, è importante. Lo iodio è il garante non solo della bellezza, della levigatezza, degli occhi che splendono, ma anche del buonumore, delle energie che ritornano e fanno fare pensieri strani. Tipo: ma se resto qui? Com’è quest’isola greca d’inverno? E’ greca: questa è la risposta più assennata che si possa ottenere. Com’è questa vita in mutande, in costume, scalzi, in maglietta, questa vita in cui le notizie arrivano attutite dallo iodio e da una pelle splendida, però va bene, adesso torniamo a casa, è anche giusto che il resto del mondo possa ammirare i segni di questo famoso, anzi miracoloso, iodio (al posto dello iodio, se siete stati in montagna, potete mettere qualcos’altro, qualcosa che a me non viene in mente ma che sicuramente ci sarà: l’aria buona, le stelle alpine, la polenta).
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