il sesso perseguitato
Dal Cav. al sindaco di Santa Marinella, la morbosa e villana caccia al sesso degli altri
Le battaglie sessuali di Pietro Tidei e delle Marinelline in suolo pubblico sono frizzi e lazzi. E i moralisti?
C’è il porno superlibero, i preservativi nelle scuole, derrate di viagra in ogni farmacia, si celebra ovunque l’amplesso virtuale, ma non si capisce perché quando diventa reale e pubblico (almeno il Cav. stava nel privato) si trasforma in un atto degno di censura e irrisione
Il sesso perseguitato. Come sempre l’antesignano fu il Cav. inseguito dal comune senso del pudore della Procura di Milano, origliato, pedinato, incastrato si fa per dire, alla fine assolto. Ma ora è un formidabile sindaco Pd ed ex deputato, il re di Santa Marinella, già primo cittadino di Civitavecchia (orsù compagni di Civitavecchia / è giunto infine il dì della riscossa), ora nemico di incredibili personaggi con accenno di baffetti e lungo codino e larghi rayban (sono codini Luxottica) che diffondono il revenge video di sue battaglie sessuali private, ha 77 anni, su suolo pubblico, laddove il Cav. agiva sfrontatamente su suolo privato.
Non si capisce. C’è il porno superlibero, i preservativi nelle scuole, la scelta educativa tra maschio e femmina sui moduli di iscrizione, derrate di cialis e di viagra in ogni farmacia, trionfa Almodòvar, si celebra ovunque l’amplesso virtuale, ma quando diventa reale, che poi Giorgetti lo vuole anche esentasse dal terzo figlio in su, si trasforma in un atto degno di censura, irrisione, lazzi, frizzi, moraline varie, e una banale storia di piacere e di corna, due cose da sempre strettamente collegate, forse anche per i cornuti, eccola che diventa materia di processi mediatico-giudiziari. Ma lasciare in pace gli anziani, no? Stornare lo sguardo voyeur da presunte minorenni e sicuri maggiorenni, da lap dance e divanetti municipali, non sarebbe più tollerante e umano e decente?
Persecuzione e perversione sessuale del guardare si intrecciano con effetti maledettamente comici. Dannati, maledetti, capitani di industria, politici, amministratori di ogni genere e di ogni età prediligono il sesso e lo fanno pure strano, come dice Carlo Verdone, la società li ripaga con le manette, con le accuse, con gli inseguimenti. Vero che Pietro Tidei, questo è sicuro, alle prossime elezioni amministrative prenderà l’80 per cento, eppure c’è qualcosa che non va, qualcosa di incomprensibilmente morboso e villano in questa caccia al sesso degli altri, compensativa del sesso proprio, sempre un po’ in panne. Bisognerebbe mobilitarsi, magari con la stessa energia dei già mobilitati, quelli che fanno sesso in anticamera o a casa propria, anche in nome dell’emancipazione femminile e femminista.
Quando toccò alle cosiddette Olgettine furono fuochi d’artificio, possenti cortei, raccolte di firme contro la furbizia levantina di signore esperte in seduzione degli adulti, ora che tocca alle signore Marinelline, in un delizioso contesto “de sinistra”, ecco, non si muove foglia. Ho stima dei Comencini e delle Comencini, compresa Cristina, compreso il figliolo che ce l’ha giustamente con l’Infido Landini, ma leggendo e vedendo di questa atmosfera delatoria e canterina che circonda il numero uno della costiera laziale, formidabile, temibile performer, mi pare che in molti preferiscano attovagliarsi al ristorante L’Isola del pescatore e spettegolare sul nulla, invece io dico muovetevi, fate anche voi girotondi laici, non state lì a segnarvi e a gridare o tempora o mores, visto il mondo com’è e come lo volete tutti, se non ora quando?