Estate con Ester
Per noi vecchi non c'è tregua: ora dobbiamo prepararci a questa Brat summer
Molto verde, scostumata, immatura. È l’estate sdoganata dall’album di Charli XCX’s, fino a coinvolgere perfino Kamala Harris: l’hanno proclamata Coconut Queen of Brat Summer. Dicono che è un bene
Non c’è tregua per i vecchi (io). Mi pare diventato tutto una corsa a imparare qualcosa, è sempre qualcosa di fesso, fateci caso, ma bisogna sapere sempre, non ci sono alternative nella vita. E così nell’ultima settimana mi sto istruendo su Brat, questa è una Brat Summer se ancora qualcuno non lo sapesse. Chi ha figli forse può capire meglio perché le novità del vocabolario le portano a casa loro, gli adolescenti, è un deliveroo comodissimo di contemporaneo. Brat summer, prima di ogni implicazione psicosociale, vuol dire che intanto ad agosto ci si veste di verde tra pistacchio e fluo, verde-insalata-allucinata, verde slime. Tinta infame, sta malissimo a chiunque, evoca malattie e passati di verdure del supermercato. Prende il posto del fucsia Barbie dell’anno passato che ci ha fatto venire mal di testa fino a novembre. Adesso è il turno di altro pop. Il colore viene dalla cover di un album decisamente bello di Charli XCX’s. Intitolato appunto Brat.
Che vuol dire Brat? Tra poco vediamo. Intanto essere Brat conta tantissimo, è un fiume affluente del cool Obama, caratteristica particolare che ti rende insieme simpatico ma distante, imbattibile e umano, compagno leggero ma portatore di cosa giusta da dire/fare/pensare. Kamala Harris ha tinteggiato di verde brat l’account ufficiale del suo profilo elettorale, su Twitter buonanima. E’ avvenuta in due giorni la mutazione: da pesantemente scettici abbiamo traslocato in un possibilismo strano, innaturale per chi sa come vanno le cose. Potrebbe addirittura vincere? Se sì, ai social tocca lo stesso miracolo del 2008 con Barack: lì Facebook servì per la moltiplicazione dei like su basi serie, i social erano ancora nella fase perbene, semilucida. Nel 2024 abbiamo i meme a comandare, Kamala Harris quindi ha bisogno di intrattenere, divertire, diventare personaggio. Le serve spaccare, questi sono i nostri tempi. L’hanno proclamata Coconut Queen of Brat Summer. Dicono che è un bene, dobbiamo continuare così, andare di moda ha sempre funzionato, la potrebbero pure votare in massa. E’ il miracolo del dio del Pop, ti tocca e da quel momento sei benedetto a lungo, puoi fare tutto, vendere un pezzo di plastica con un adesivo di Pinocchio sopra chiamandolo arte contemporanea e guadagnare dieci milioni, figurati se non ti votano presidente degli Stati Uniti.
Sì ma che vuol dire Brat? Intanto è specifico per bambini: si intende, alla lettera, scostumato. Estensivo, da dizionario Merriam Webster: an ill-mannered immature person. Quindi uno scostumato adulto, ergo un immaturo. Il traslato femminile – sono brat perlopiù le femmine, se ho inteso bene – dovrebbe essere riferibile a una ragazza impertinente, intelligente, libera da condizionamenti.
Non è esattamente lo stato d’animo collettivo. Forse abbiamo sbagliato verde. Siamo più il verde del povero kiwi tastato troppo al banco della frutta per vedere se è al punto giusto, le pretese di chiunque addosso, senza tregua: tutti che vogliono sapere da te se sei pronto. E tu non sei pronto, però. E così il frutto passa da acerbo a marcio a furia di pressioni inutili. E diventa di quel verdino molle. Verde Brat. Sarebbe una bella metafora, il kiwi ammaccato, se solo ci piacessero le metafore.
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