saverio ma giusto

"Bob il raccogli cuffia" e la Senna tossica, ecco cosa piace a noi che lo sport ci interessa il giusto

Saverio Raimondo

Era dai tempi di Moussambani, che nel 2000 disputò i 100 metri stile libero senza mai aver visto prima una piscina olimpionica, che non ci divertivamo così guardando i Giochi. Gente improbabile che compie gesta ridicole, questo vogliamo vedere!

Premessa: sono strano io. Ma a me dei meriti sportivi alle Olimpiadi frega il giusto, cioè poco. Voglio dire: sono le Olimpiadi, grazie al bronzo che gli atleti sono capaci di imprese atletiche! Le medaglie d’oro mi annoiano: nelle loro gesta olimpioniche non c’è sorpresa né divertimento. Sul podio vanno persone che avevano un obiettivo e l’hanno raggiunto (oro) o quasi (argento e bronzo): tutto lineare, senza guizzi né imprevisti. Dov’è lo spettacolo? Da spettatore le uniche specialità olimpiche che m’interessa vedere sono gli inciampi in lungo, i capitomboli in alto, i 200 metri stile naufragio. Per me uno dei più grandi olimpionici di sempre è stato Eric Moussambani, della Guinea equatoriale, il quale a Sydney nel 2000 disputò i 100 metri stile libero senza mai aver visto prima una piscina olimpionica. Di più: non era manco un nuotatore, ma un pallavolista; e aveva imparato a nuotare appena qualche mese prima. Si trovò a gareggiare quasi per caso, da solo a causa della squalifica in blocco dei suoi avversari; e il suo stile, improbabile sin dal tuffo e arrancante specie durante l’ultima vasca, gli ha fatto conseguire non solo il tempo più lento della storia delle Olimpiadi, pari a più del doppio della media degli altri nuotatori, ma anche il titolo di “peggior nuotatore di tutti i tempi”. (Le sue parole ansimanti a fine gara furono immortali: “Non sono mai stato così stanco in tutta la mia vita”).

   

@nonsolocronaca #I social in delirio per "Bob the Cap Catcher", un uomo immortalato in un video mentre va a recuparere nella piscina olimpica una cuffia rimasta sul fondale. "Il pescatore di cuffie" è un assistente de La Défense Arena che ospita la piscina per le gare di nuoto. Il soprannome gli è stato affibiato dalla cabina di regia della televisione Nbc, rendendolo subito memorabile #olimpiadi #uomorecuperacuffiaolimpiadi #parigi #nonsolocronaca ♬ suono originale - nonsolocronaca
    

Questo è lo sport che voglio vedere! Gente improbabile che compie gesta ridicole – come siamo noi tutti quando facciamo sport, che sia in palestra o al parco. Ecco perché nel mio personale podio di Parigi 2024 la medaglia d’oro spetta a “Bob the cap catcher”, “Bob il raccogli cuffia”, l’uomo dello staff olimpico con un fisico fuori forma, il ventre a dir poco rilassato e il costume da bagno a fiori, che con fare disinvolto si è tuffato nella vasca dei 100 metri rana femminili per recuperare una cuffia finita sul fondo – regalando così immagini ben più divertenti di una qualsiasi gara di 100 metri rana femminili. Per la stessa ragione, ho apprezzato anche il tiratore turco Yusuf Dikec: niente abbigliamento tecnico, anzi, solo una t-shirt e occhiali da vista, mano in tasca, mira e preme il grilletto con aria svogliata, come a dire “ditemi dove devo sparare e io lo faccio, basta che poi ce ne andiamo”; peccato che così facendo abbia vinto l’argento nella pistola da 10 metri a squadre miste, avrei preferito si sparasse su un piede o beccasse l’orecchio a un innocente spettatore in stile Donald Trump, sarebbe stato molto più divertente. Questo è il mio spirito sportivo; motivo per cui difendo anzi sostengo la scelta di disputare il triathlon nella Senna non balneabile, e proprio perché non balneabile.

  

     

Non che io voglia vedere “Squid Game”; ma ammetto che era dai tempi di Moussambani che non ridevo così tanto per della gente che nuota. L’immagine del nuotatore canadese che esce dalla Senna dopo aver gareggiato e vomita dieci volte en plein air non è solo esilarante, ma anche atletica: niente scolpisce i muscoli addominali più dei conati di vomito! Atleti ricoverati con L’Escherichia Coli dopo aver nuotato nella Senna? Vince chi esce prima dell’ospedale. Il triathlon così si fa più avvincente, si aggiungono nuove discipline, tocca allenare e rendere tonici anche gli sfinteri. Basta con il cloro, che è doping: la mia proposta al Cio è che la gara di nuoto in acque non balneabili entri ufficialmente fra le specialità olimpiche.