Estate con Ester
“Accendo l'aria?”. La domanda fatidica in tempi di caldo atroce apre a un ricco catalogo di casi umani
C'è il maldigolista e quello che si porta sempre dietro una sciarpa. E poi il moderato, il tossicopolare e l'estremista del condizionatore. Alle prese con afa e calura l'umanità si sbizzarrisce e si divide tra schieramenti avversi
S’avvicina la tregua dal caldo, la fine della bordata di Africa che arriva e poi se ne va. Vacanze qui si fa per dire, perché a Ferragosto si arriva stremati. Di notte si sceglie il male minore. Che però non esiste: ti svegli senza forze e annebbiato se hai dormito col caldo, senza forze e annebbiato se hai dormito nel freddo. Si afflosciano gli amori, non ci si pesta i piedi neanche tra nemici, tutto è tacito accordo per la sopravvivenza.
Estate: si può ritenerla la stagione migliore pur soffrendo di pressione bassa? Certo, perché l’estate è bella, la calura appestante no. L’estate è stagione senza pensieri, per forza. Evaporano, non li trattieni, si trovano a stento solo le forze per tenersi vivi e in piedi. Il corpo si ammolla, svaniscono tutte le necessità e tutti i desideri finiscono sotto uno: il condizionatore acceso. Di seguito, gli schieramenti avversi.
Lo sciatico, il Cervicale o i Maldigolista
Dice che lui l’aria l’ha provata in tutti i modi, sparata da tutte le angolazioni, in sette posizioni delle alette e di tutte le marche ma gli fa troppo male. E’ peggio di sei pacchetti di sigarette, gli viene la tosse, il colpo della strega e l’alluce valgo peggiora. Di notte non ne parliamo, come se qualcuno gli bastonasse la schiena nel sonno. Ha i nervi di un violino, sensibilissimi, gli dispiace, ma l’aria s’ha da tenere spenta per motivi di salute. Tanto lui non suda. In estate per gli amici non esiste.
Lo Sciarpettista
Gira con una serie di foularini Grace Kelly in borsa, al primo refolo freddo, si avvolge. A volte ha anche una berretta.
Il Samaritano
Se uno è una brava persona, è una brava persona sempre. Un tornasole infallibile del buon carattere è come ti comporti davanti al condizionatore collettivo. Il Samaritano si adegua a quello che decidono gli altri: se fa freddo non si lamenta, se fa caldo non si lamenta. La tolleranza all’aria di tutti e la buona resistenza a ogni stress estivo lo rendono una persona amabile per questa stagione. E’ invitatissimo in barca, in villa, al ristorante e a Saint-Tropez.
Il Ventilatorista
Sostiene che basti un buon ventilatore per vivere felici e sconfiggere Efesto. Lo dice sentendosi Ulisse contro Polifemo.
Il Moderato
L’aria si deve accendere, ma a certe condizioni. Perché esiste – sostiene – una scienza del termostato. E’ un misuratore balistico della temperatura che non fa male, sostiene che entro un intervallo di due gradi – 23 e 25 – gli effetti maligni del sacro strumento non dovrebbero sentirsi. Solo che la formula magica è ignota, così si alza cinquanta volte a notte e consuma le pile del telecomando. Servirebbe l’oracolo di Delfi per sapere com’è che con mezzo grado in più si suda come le vacche, con mezzo in meno ti svegli di mattina come un Pinocchio di legno.
Il drogato, o il Tossicopolare (Stefano Benni)
Gli piace la temperatura che si trova in certi negozi americani: il freddo artico gli garba, starebbe nudo a succhiare ghiaccioli alla menta. Sono persone dotate di un sistema epidermico e osteoarticolare a buccia più dura degli altri. Vuole il gelo artificiale come vendetta contro Caronte, che una volta si chiamava l’Anticiclone delle Azzorre ed era un sistema di alta pressione molto più educato. Odia il caldo ma è un odio più verace del nostro, è un odio reattivo, un odio da guerra. Noi siamo solo rassegnati e di cattivo umore. Quando poggia il dito sull’apparecchio imposta al minimo. Inutile farlo ragionare. Non gli devi parlare di danni all’ambiente, inquinamento, senso della misura, persone coi reumatismi. Se gli nomini la cervicale ti dice che è un’invenzione degli osteopati per spillarti soldi.
generazione ansiosa