Estate con ester
In barca l'infelicità è impossibile (se hai gli amici giusti)
Ecco una breve lista dei tipi di amici che ti possono invitare a fare una vacanza in barca, tra calette, spiagge cristalline e sonnellini pomeridiani accompagnati dal dondolio dopo aver mangiato una buonissima pasta al pomodoro
Ci sono posti del mondo in cui l’infelicità è impossibile, la barca in mezzo al mare è uno. Forse il primo. La vacanza buona non è per la razza di quelli che restano a terra, gli spiaggiati, i sudati, le vittime di Caronte. Chi sta in barca va per calette, per mari smeraldi, prende vento, vede il futuro davanti e il futuro è tutto azzurro. Verso l’una, dopo un tuffo e una pasta al pomodoro, ci si prende un posto all’ombra in mezzo a quegli zefiri marini e si dorme, si riposa in barca come nel grembo della madre. Quando Proust scrisse “Un uomo che dorme tiene intorno a sé in cerchio il filo delle ore, gli ordini degli anni e dei mondi” parlava di chi dorme al pomeriggio in barca, nel rumore dei piccoli flutti e cielo sereno. Tra le cose che capitano, o le cose che certi fanno capitare, c’è l’amico proprietario di natante. Come certe telefonate miracolate degli innamorati da giovani, a volte ti chiama e ti dice “venerdì partiamo, appuntamento al porto”. Rating dell’amico con barca.
Proprietario di yacht a motore sopra i 20 metri con equipaggio
Non plus ultra. Non ti serve altro. Inquinerete soddisfatti per tutti i centimetri più belli d’Italia, rocce a strapiombo, pozze verdi, grotte, delfini. Il proprietario ha un piccolo frigo di champagne di lusso con cui scialerete a ogni tramonto. Qualcuno cucina, qualcuno pulisce, un capitano esperto sa sempre dove portarvi. Lo scafo è così grande che non si può soffrire il mal di mare, pure volendo. Ma poi in giornate così, come vuoi soffrire? Non sai come farai a tornare quello di prima, ti chiedi se è mai esistita quella trappola mortale, l’ufficio, ti sembra tutto un puntino lontano lontano. Già ti manca prima ancora che finisca. Capisci che hai chiamato nostalgia, nella tua vita, un grande insieme di fesserie – Rating: 10+++.
Proprietario di barca a vela
Lui al mare ci va come si deve andare, coi venti. Si fatica duro. Alla fine della giornata stai come stavi dopo otto ore dietro la scrivania, spezzato. Finisci arrosto, di sera hai mal di capo e chiedi una crema per curare le scottature – ti viene risposto che non c’è. Cominciano a guardarti come gli animali dei branchi guardano l’anello debole: ma se sei così delicato perché vieni in barca? Di notte in rada non si dorme per il caldo, la barca è stretta e lunga e dove stai tu sembra una bara, così ti tuffi alle sei di mattina ma non hai calcolato che in mare il cattivo umore è una calamita per le meduse – Rating: 5-.
Proprietario di barca attento
Tra i peggiori della categoria. Ti sorveglia ogni passo, controlla le ciabatte e sotto le piante dei piedi se hai i sassolini che graffiano il parquet, esamina i cuscini dei divanetti e conosce chi ha messo la crema solare che unge e ha fatto le macchie, non ti rimprovera ma ti guarda storto tutto il tempo. Chiede se ti sei fatto la doccia di acqua dolce prima di mettere i piedi sul legno. In cucina non si può entrare, nessuno sportello si deve aprire senza permesso, l’acqua non va sprecata, bisogna lavare a fondo tutti insieme la barca alla fine della giornata, poi magari si va a prendere uno spritz – Rating: 4.
Proprietario di barca neopatentato
Grande sottovalutatore del meteo incerto, nel dubbio decide di rischiare il temporale. Il mare grosso con uno che la barca non la sa portare va provato almeno una volta. Così capisci che hai chiamato ansia, nella tua vita, un grande insieme di fesserie – Rating: 2.
generazione ansiosa