Nuove tendenze
Se si vuole stare ignudi e copulare lo si metta per iscritto sul contratto
Tanto codificare che alla fine ti passa la voglia: un patto scritto che certifica il consenso fra due potenziali amanti non ha alcun valore legale, e finisce per svilire l'intimità e il romanticismo di un momento, riempiendolo di scartoffie burocratiche. Dai calciatori della Liga alle app degli studenti americani
Sei d’accordo a toglierci le mutande? Sì, no, magari un’altra volta.
Metti una croce.
Lì Roma 18 settembre 2024,
alle ore ventitré, firmato i signori.
Esistono e sarebbero validi (?) certi contratti del dopocena che i calciatori della Liga, il campionato spagnolo, chiederebbero di far sottoscrivere alle ragazze con cui sono usciti per mettersi al sicuro. Da che? Dalle accuse di molestie, denunce o possibili estorsioni. I casi si moltiplicano. E’ stato arrestato l’attaccante del Valencia, Rafa Mir, e condannato per stupro l’ex difensore del Barcellona, Dani Alves. Il contratto infame è stato reso pubblico sui social da Miguel Galan, presidente della Scuola allenatori spagnola.
Ma ho sentito anche di meglio e ai piani più bassi della seduzione. Nella civilissima Milano la prassi dei maschi grifagni e traffichini è diventata, nei casi di nottate one-touch-and-go (ci vediamo quando ci vediamo, e non richiamerò), nella fase del riaccompagnamento a casa della malcapitata, mandare messaggi di recensione della serata sulla branda – lui a lei – molto tenerelli e che terminano con tre domande, più o meno queste: sei stata bene con me? Ti è piaciuta la cena? Saresti felice di rivedermi? elaborate ad usum per avere risposte che difendano da qualsiasi tipo di rischio. Il fariniello è salvo. Guardi brigadiere, legga la chat, la signora era d’accordo anche a rivedermi e mandava due cuori, uno rosso e uno blu. Sono innocente, un dongiovanni come gli altri, questa mi vuole rovinare, ora la controdenunzio!
Ho ancora di meglio, dal fronte: alcuni regolamenti taciti, noti e ovviamente non formalizzati, in certe società multinazionali consigliano di prendere l’ascensore almeno in quattro persone. Non si sa mai.
Niente di diverso da quello che succede tra studenti americani. Dal 2015 usano una app che si chiama We Consent. I due, prima di avere un rapporto sessuale, registrano un video, che è reso anonimo e criptato in modo che possa essere visto solo su richiesta della magistratura. Nel primo periodo di utilizzo sono stati archiviati oltre centomila video di consenso (in due casi è stato chiesto di decrittarne il contenuto e visionare il materiale). Sta diventando un preliminare normalissimo. Se si vuole stare ignudi e copulare, se ne parli chiaramente.
“Non rovinare un momento romantico, chiedere di firmare un contratto può essere imbarazzante, con la nostra app ___ per il consenso sessuale basta un clic, puoi ottenere la garanzia legale attraverso WhatsApp, Telegram, sms”. Questa era la pubblicità di un altro marchingegno. Metti il dito sul cuore per dire “sì” o sulla croce (nera) per un “no”. Se cambi idea, puoi sempre rettificare.
Voglio culminare la stupidità della materia infliggendo al lettore di questo articolo anche importanti notazioni legali. Il contratto di consenso è un contratto immaginario. Non può essere un contratto perché il suo oggetto è una prestazione sessuale. Zozzerie. Che sono sì lecite, ma insuscettibili di valutazione economica. Ergo ci mettiamo contro l’art. 1174 del codice civile.
In caso poi di mancata esecuzione, la copula non può essere oggetto di esecuzione forzata né l’inadempimento, il rifiuto poi maturato al congresso carnale, può portare ad azioni risarcitorie.
Quindi se non è un contratto cos’è? È una fesseria, come tutto quello che ci viene in mente da quindici anni a questa parte per risolvere i problemi del mondo e alleggerire i massimi sistemi.
Dal saggio di Luigi Zoja, “Il declino del desiderio (Perché il mondo sta rinunciando al sesso)”: Nel XI secolo disponiamo di studi secondo cui, dopo lunghe fasi di crescita economica, le stesse popolazioni occidentali hanno manifestato più segni di disagio che al loro inizio. Un aspetto particolare del problema sta nel calo dei rapporti erotici tradizionali. Questa diminuzione è stata constatata tra tutte le giovani generazioni dei principali paesi che le classificano. Problema risolto, ci è passata la voglia. La generazione in cui il mal di testa ce lo hanno tutti, per forza. Teniamoci su i pantaloni, ma per carità.
Politicamente corretto e panettone
L'immancabile ritorno di “Una poltrona per due” risveglia i wokisti indignati
Una luce dietro il rischio