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Saverio ma giusto

Il nuovo codice della strada è solo una subdola azione amministrativa per indurre a fare figli

Saverio Raimondo

Ecco il ragionamento che ha spinto Salvini. Qual è quella categoria di persone che non beve alcol, anche se non sono astemie, anche se fino a un mese fa bevevano? Le donne incinte!  Eureka!

L’altro giorno, mentre pranzavo al ristorante con un solo e unico calice di vino diluito con numerosissimi bicchieri d’acqua e assorbito da un bel piatto di pasta per poter così passare indenne a eventuali controlli stradali, ho avuto l’intuizione, mi si è accesa la lampadina. Credo i miei occhi abbiano brillato, tanto che persino i vicini di tavolo si sono voltati, attirati dall’improvviso lampo di luce simile a un flash col magnesio, e accecati di fronte al mio brillio. Il motivo di questa mia illuminazione è presto detto: ho capito il vero senso del nuovo codice della strada – e da lì anche il sistema per “aggirarlo”. Seguite il mio ragionamento.

Partiamo dal fatto che c’era qualcosa che non mi tornava: la destra che fa proibizionismo alcolico. Non è da loro: sulla droga lo hanno sempre fatto, perché su certe sostanze sono avari, le vogliono tutte per loro; ma sull’alcol come dimenticare il Matteo Salvini del 2013, quando scriveva su Twitter “Gran serata con i Fratelli Leghisti. Ginepro, assenzio, limoncello e ora… sereni al volante con Vasco! Liberi liberi siamo Noi!!!”. Certo, sono passati più di dieci anni, molte cose sono cambiate da allora (già solo Twitter che ora si chiama X, e persino i rapporti fra Salvini e Vasco non sono più così sereni); molte cose sono cambiate da allora dicevo, ma non Matteo Salvini. Lui non cambia mai. Ma non solo lui: tutta la destra italiana è sempre stata per un incondizionato sostegno al settore del vino italico, al limite della cirrosi. Non può essere che tutto d’un tratto siano diventati salutisti; deve esserci un’altra ragione dietro, l’alcol è un pretesto, un bersaglio solo apparente. E finalmente ho capito: il nuovo codice della strada è un sostanziale invito a fare figli, una subdola azione amministrativa per indurre alla natalità.

Seguitemi: qual è quella categoria di persone che non beve alcol, anche se non sono astemie, anche se fino a un mese fa bevevano? Le donne incinte! Eureka!! Ecco il senso: voglio dire, ora per andare in enoteca o in un cocktail bar bisogna essere in compagnia di una donna incinta, che resta sobria e guida lei. Mi si dirà: basta avere amici astemi. Ma nessuno è amico di un astemio, gli astemi non sono simpatici. Mentre mettere incinta una donna può essere tutto sommato divertente, specie se dopo si va a bere – tipica reazione del maschio inseminatore alla notizia che diventerà padre. In altre parole il governo, tramite il codice della strada, ci sta dicendo, anzi inducendo, a fare più figli. Una simile interpretazione del nuovo codice stradale è perfettamente coerente con le politiche di destra: non solo è un sostegno alla natalità a meri fini procreativi – poi chissenefrega come crescono ’sti bambini, con che soldi, con quali servizi… – ma è anche tutto sulla pelle delle donne, messe incinte e al volante. Capire questo significa anche capire come fare a bere in giro senza farsi ritirare la patente o dilapidare tutto in taxi: decidendosi finalmente a fare un figlio o anche solo facendosi molto amica una donna incinta – ovviamente patentata, altrimenti è tutto inutile. Certo, ovvio, questa è una soluzione valida solo per gli uomini: è il patriarcato bellezza, cin-cin!
 

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