“Coronavirus is the great equalizer”. Il virus ci mette tutti sullo stesso piano, una narrazione molto diffusa nei primi mesi della pandemia. Che politici e vip avevano condiviso spesso, con l’idea che il contagio non guardasse in faccia a nessuno e potesse colpire allo stesso modo ricchi e poveri, uomini e donne, bianchi e neri. Altri credevano invece che il virus potesse essere un grande equalizzatore, ma dal punto di vista economico. Ancora sulla base dell’idea che il virus possa colpire chiunque, e che dunque tutti possano essere messi in ginocchio anche economicamente per la malattia. D’altronde l’unica pandemia che ci sarebbe venuta in mente fino a un anno fa, la peste nera del Quattordicesimo secolo narrata dal Boccaccio, quella sì che aveva ridotto la diseguaglianza. Come mostra lo studio dell’economista storico Guido Alfani, quello della peste del ’300 è stato l’unico periodo storico in cui la diseguaglianza di ricchezza si è ridotta considerevolmente in Italia, prima delle guerre mondiali del secolo scorso.
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