L’Italia è diventata un paese in cui improvvisamente ci si è innamorati dell’evidenza scientifica. Chiudono i teatri? Ci si chiede quale sia l’evidenza scientifica nel contrasto della pandemia. Vietano il calcetto? Ci si chiede quale sia l’evidenza scientifica dei rischi di contagio durante una partitella. Mascherine per tutti anche all’aperto? Molti mettono in dubbio la decisione perché non c’è evidenza scientifica. È paradossale: conoscevamo l’Italia come un paese in cui si approvavano leggi come Quota 100 nonostante tutti gli esperti più rispettati avvertissero che non avrebbe creato più posti di lavoro per i giovani, in cui si investiva troppo poco sulla scuola benché sia ormai chiaro da tutti gli studi che l’istruzione sia la chiave per recuperare la crescita economica perduta, in cui sono stati introdotti due decreti “sicurezza” che gli studi scientifici suggeriscono aver ridotto la sicurezza pubblica invece di aumentarla. Eppure oggi tutti chiedono, non appena si parla di chiusure per proteggersi dal virus, la benedetta evidenza scientifica.
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