Il Mediterraneo e gli One Direction che sembrano Scelta Civica
Che poi questo è il nostro stesso mare. Quello degli aperitivi scalzi, delle notti adolescenti in spiaggia. Quello dove ci portavano da bambini e dove i nostri figli nuoteranno (prima coi braccioli, poi senza aiuto). Può essere magnifico o terribile e a ben vedere non esiste nessun merito o colpa particolare per essere nati qui, mediamente borghesi o invece più giù, clamorosamente disperati e affamati. Di pane e libertà.
La vita intanto va avanti, ipocrita e regolare. Gli One Direction sembrano Scelta Civica, se ne va uno al giorno. I panettieri sfornano, i medici curano, gli ingegneri si ingegnano. Noi andiamo allo stadio a celebrare il calcio, con i suoi drammi minimali. E sentiamo comunque adrenalina. Ci emozioniamo. La Juve sembra a un passo dalla gloria. La semifinale di Champions e il quarto scudetto consecutivo sarebbero un trionfo per Max Allegri, quello che aveva pronto il barchino ai tempi del Milan (e non era evidentemente colpa sua). Su quella panchina adesso c’è Pippo che pare si accontenti di non perdere un derby giocato solo mezz’ora. Mancini maledice arbitro e destino e stavolta ha pure ragione. Garcia sente solo silenzio, freddezza e sa che il tempo sta per scadere anche perché improvvisamente è risorto il Napoli, quello che dei libri di De Giovanni, quello che Rafa fin qui aveva solo potuto sognare. Astrazione pura e iperuranica. Il resto è una serie di pareggi noiosi, di orrori arbitrali, di blitz curvaroli lontani da qualsiasi bellezza. Valentino Rossi, invece, c’è. A cavalcare ancora una volta la sua moto a un millimetro esatto dal cordolo, lungo il confine perfetto della classe e del coraggio, sospeso e folle come sono poi in fondo tutti i piloti. Solo, che di tutti quei piloti, lui rimane nettamente il più forte.
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